Isaac Asimov
Cronache della Galassia Il Crollo della Galassia Centrale L'Altra Faccia della Spirale (Triologia della Fondazione) Urania 1963 (Foundation - 1951) |
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Avevamo annunciato che ne "I capolavori di Urania" sarebbero apparsi non soltanto romanzi già editi, ma anche opere di particolare importanza e prestigio non ancora note al pubblico italiano; "Cronache della Galassia" di Isaac Asimov ci sembra il titolo che meglio di ogni altro si presta a inaugurare la scia dei grandi inediti. Si tratta del primo romanzo di una trilogia di amplissimo respiro, che narra le vicende di uno sterminato Impero Galattico, lungo un arco di quasi un millennio. La decadenza e lo sbriciolamento dell'immensa organizzazione, il colpo di stato del geniale Hari Seldon che tenta di arginare la "crisi", e la costituzione di due misteriose Fondazioni, destinate in un lontano futuro a ridare ordine e sicurezza all'impero. A "Cronache della Galassia", costruita in modo da potersi leggere come un'opera a sé stante, seguiranno "Il crollo della galassia centrale" e "L'altra faccia della spirale" |
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L'immenso impero galattico è scosso dai sussulti dell'agonia, dilaniato da sanguinose lotte intestine, e le autorità centrali non sono più in grado di tenere a freno le rivolte che scoppiano da ogni parte. Da questa caotica situazione emerge una nuova temibilissima forza: una sorta di milizia privata che con l'astuzia si impadronisce via via di tutte le leve di comando. Il suo capo è un avventuriero misterioso dotato, a quanto si dice, di poteri sovrumani: il Mutante. Chi è? Da dove viene? Dove si nasconde? Troppo tardi coloro che vogliono annientarlo si accorgeranno che il Mutante è più forte e più vicino di quanto sospettino. |
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Il lettore che si fosse lasciato sfuggire il primo e il secondo romanzo della famosa trilogia di Asimov (apparsi rispettivamente nei numeri 317bis e 329bis di Urania) troverà in questo volume conclusivo, che si legge anche come un'opera a sé stante, tutti i dati necessari per seguire fino allo scioglimento finale le drammatiche vicende dell'Impero Galattico: le due misteriose organizzazioni destinate a salvare l'Impero, la metropoli grande come un intero pianeta, la guerra contro l'hitleriana figura del Mutante, e gli altri mille fili del più straordinario affresco di storia futura che la fantascienza ci abbia dato dopo Wells. |
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Scorrendo gli occhi lungo gli scaffali delle mie librerie alla ricerca di uno spunto per decidere quale libro presentare questo mese, mi sono accorto della quantita' di romanzi cosiddetti "classici" che posseggo. Romanzi che spesso hanno fatto la storia della SF, di autori che ancora vengono ricordati, anche se ormai raramente ristampati, tranne qualche eccezione. Per la maggior parte sono romanzi improponibili al giorno d'oggi, se non per uno studio storico della SF, ingenui nelle loro trame, letterariamente di poco valore, intrisi di un senso trionfalistico della scienza che da' quasi fastidio oggi. Ma non tutti sono cosi', non ci sono solo battaglie intergalattiche con armi strabilianti contro gli alieni brutti e cattivi, ne' scoperte scientifiche straordinarie fatte nel piccolo laboratorio segreto poche ore prima della battaglia finale e che ne capovolgera' le sorti apparentemente scontate. Senza raggiungere vertici letterari elevatissimi, alcuni autori sapevano scrivere bene, ma sopratutto sapevano pensare, e le idee sono sempre state il perno centrale della SF. Alcuni di quei romanzi hanno introdotto temi innovativi, che sono stati poi sviluppati negli anni ed i cui effetti sono riscontrabili anche nella produzione moderna. Conoscerne le origini dovrebbe essere importante per chi non legge SF solo per passare qualche ora di divertimento, ma e' anche interessato alla storia delle idee che la SF propone. Ho quindi deciso di consigliarne qualcuno, saltuariamente pero', perche' sono romanzi che ho letto la prima volta tra i 30 e i 40 anni fa, e anche le ultime riletture sono di qualche decennio fa, per cui non mi posso ricordare certo i dettagli. Per parlarne in modo serio, li dovro' rileggere, e questo prendera' tempo. Incomincio questo mese con una triologia cosi' famosa che non ho bisogno di rileggerla, ed e' anche uno dei classici in continua ristampa, per cui non dovrebbe essere difficile trovarla in libreria, senza doversi affidare ai negozi dell'usato. Le copertine che ho trovato non sono quelle della prima edizione, ma sono abbastanza antiche e rendono l'idea di cosa era la vecchia Urania. Le presentazioni sono molto deboli, ma era lo stile della rivista Ho fatto questo brevissimo riassunto perche' serve a capire alcune considerazioni che voglio fare sulla lucidita' di analisi di Asimov e la concretezza, se cosi' si puo' dire, delle sue fantasie. Da vero scienziato, anche quando estrapola molto al di la' di ogni reale conoscenza scientifica, non abbandona la logica e approfitta sempre delle situazioni fantastiche che propone per inserire delle informazioni scientifiche reali. La possibilita' di valutare la dinamica sociale umana in termini statistici, come la termodinamica fa con il moto delle molecole, che singolarmente ubbidiscono alle leggi della meccanica classica, leggi che sono pero' assolutamente inutilizzabili per determinare l'evoluzione di milioni o miliardi di molecole, mentre il comportamento globale e' spiegabile da poche e semplici leggi, non rappresenterebbe, di per se, un'idea particolarmente innovativa, anche se si considera l'anno di scrittura dei racconti originali. E' invece la consapevolezza dei limiti di questa possibilita' che rappresenta la parte migliore dell'opera di Asimov. Gia' nella meccanica quantistica era noto che a l'azione dell'osservazione di un fenomeno puo' modificare il fenomeno stesso, risultando in una certa indeterminazione del risultato dell'insieme delle osservazioni, ma qui si tratta di qualcosa ancora piu' forte, perche' le molecole di un gas si comportano sempre secondo le stesse leggi, indipendentemente da cosa dice la termodinamica sul risultato del loro comportamento collettivo, ma per i singoli individui umani, o anche per gruppi sociali, questo non e' vero: la conoscenza del risultato certo di una azione, o di una serie di azioni, puo' modificare profondamente il loro comportamento, e quindi il risultato finale. In altre parole, per poter pensare di sviluppare una teoria statistica della societa' umana, nessun componente della stessa deve essere in condizioni di conoscere i risultati di questa teoria, se non singoli individui che siano capaci di non approfittare di questa conoscenza, che cioe' non influenzino il comportamento di tutti gli altri. |
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