Isaac Asimov

Cronache della Galassia

Il Crollo della Galassia Centrale

L'Altra Faccia della Spirale

(Triologia della Fondazione)

Urania 1963 (Foundation - 1951)
Urania 1964 (Foundation and Empire - 1952)
Urania 1964 (Second Foundation - 1953)

Avevamo annunciato che ne "I capolavori di Urania" sarebbero apparsi non soltanto romanzi già editi, ma anche opere di particolare importanza e prestigio non ancora note al pubblico italiano; "Cronache della Galassia" di Isaac Asimov ci sembra il titolo che meglio di ogni altro si presta a inaugurare la scia dei grandi inediti. Si tratta del primo romanzo di una trilogia di amplissimo respiro, che narra le vicende di uno sterminato Impero Galattico, lungo un arco di quasi un millennio. La decadenza e lo sbriciolamento dell'immensa organizzazione, il colpo di stato del geniale Hari Seldon che tenta di arginare la "crisi", e la costituzione di due misteriose Fondazioni, destinate in un lontano futuro a ridare ordine e sicurezza all'impero. A "Cronache della Galassia", costruita in modo da potersi leggere come un'opera a sé stante, seguiranno "Il crollo della galassia centrale" e "L'altra faccia della spirale"

L'immenso impero galattico è scosso dai sussulti dell'agonia, dilaniato da sanguinose lotte intestine, e le autorità centrali non sono più in grado di tenere a freno le rivolte che scoppiano da ogni parte. Da questa caotica situazione emerge una nuova temibilissima forza: una sorta di milizia privata che con l'astuzia si impadronisce via via di tutte le leve di comando. Il suo capo è un avventuriero misterioso dotato, a quanto si dice, di poteri sovrumani: il Mutante. Chi è? Da dove viene? Dove si nasconde? Troppo tardi coloro che vogliono annientarlo si accorgeranno che il Mutante è più forte e più vicino di quanto sospettino.

Il lettore che si fosse lasciato sfuggire il primo e il secondo romanzo della famosa trilogia di Asimov (apparsi rispettivamente nei numeri 317bis e 329bis di Urania) troverà in questo volume conclusivo, che si legge anche come un'opera a sé stante, tutti i dati necessari per seguire fino allo scioglimento finale le drammatiche vicende dell'Impero Galattico: le due misteriose organizzazioni destinate a salvare l'Impero, la metropoli grande come un intero pianeta, la guerra contro l'hitleriana figura del Mutante, e gli altri mille fili del più straordinario affresco di storia futura che la fantascienza ci abbia dato dopo Wells.

Scorrendo gli occhi lungo gli scaffali delle mie librerie alla ricerca di uno spunto per decidere quale libro presentare questo mese, mi sono accorto della quantita' di romanzi cosiddetti "classici" che posseggo. Romanzi che spesso hanno fatto la storia della SF, di autori che ancora vengono ricordati, anche se ormai raramente ristampati, tranne qualche eccezione. Per la maggior parte sono romanzi improponibili al giorno d'oggi, se non per uno studio storico della SF, ingenui nelle loro trame, letterariamente di poco valore, intrisi di un senso trionfalistico della scienza che da' quasi fastidio oggi.
Ma non tutti sono cosi', non ci sono solo battaglie intergalattiche con armi strabilianti contro gli alieni brutti e cattivi, ne' scoperte scientifiche straordinarie fatte nel piccolo laboratorio segreto poche ore prima della battaglia finale e che ne capovolgera' le sorti apparentemente scontate. Senza raggiungere vertici letterari elevatissimi, alcuni autori sapevano scrivere bene, ma sopratutto sapevano pensare, e le idee sono sempre state il perno centrale della SF. Alcuni di quei romanzi hanno introdotto temi innovativi, che sono stati poi sviluppati negli anni ed i cui effetti sono riscontrabili anche nella produzione moderna. Conoscerne le origini dovrebbe essere importante per chi non legge SF solo per passare qualche ora di divertimento, ma e' anche interessato alla storia delle idee che la SF propone.
Ho quindi deciso di consigliarne qualcuno, saltuariamente pero', perche' sono romanzi che ho letto la prima volta tra i 30 e i 40 anni fa, e anche le ultime riletture sono di qualche decennio fa, per cui non mi posso ricordare certo i dettagli. Per parlarne in modo serio, li dovro' rileggere, e questo prendera' tempo.

Incomincio questo mese con una triologia cosi' famosa che non ho bisogno di rileggerla, ed e' anche uno dei classici in continua ristampa, per cui non dovrebbe essere difficile trovarla in libreria, senza doversi affidare ai negozi dell'usato. Le copertine che ho trovato non sono quelle della prima edizione, ma sono abbastanza antiche e rendono l'idea di cosa era la vecchia Urania. Le presentazioni sono molto deboli, ma era lo stile della rivista
Scritti nell'immediato dopoguerra come una serie di racconti su una rivista, come si usava allora, sono stati riuniti nei tre classici volumetti solo piu' tardi. I prologhi e seguiti, scritti molti anno dopo, sono di qualita' diseguale, mai molto alta, e a me sembrano piu' un corpo estraneo che un completamento della narrazione, per cui non ne faro' cenno.
La storia e' nota: all'apice dello sviluppo di un enorme impero stellare, che occupa tutta la Galassia, Hari Seldon, lo scienziato inventore della psicostoriografia, cioe' della scienza in grado di prevedere la dinamica di sviluppo della societa' umana, valuta che la crisi dell'impero, che sta sopraggiungendo, portera' ad un periodo di 30000 anni di barbarie, prima che la civilta' ricominci a svilupparsi. Per cercare di ridurre considerevolmente questo periodo, Sheldon decide di costituire due Fondazioni, situate "ai due capi della Galassia". La prima riunisce un gruppo di scienziati e tecnici delle piu' svariate discipline con il compito di conservare le conoscenze raggiunte. Della seconda non si sa praticamente nulla. Mentre il declino dell'impero incomincia, lo sviluppo della prima Fondazione procede come previsto da Seldon, affrontando e superando vari stadi di crisi che le permettono di raggiungere l'autonomia dall'impero e formare una propria sfera di influenza. Questo progresso e' pero' interrotto dall'apparizione di un mutante, il Mule, con la capacita' telepatica di indurre nelle persone con cui viene in contatto un'attrazione empatica del Mule stesso. Cio' sconvolge tutte le previsioni di Seldon, e la prima Fondazione viene sconfitta e conquistata dal Mule, che inizia a costruire un impero personale. Solo l'intervento della seconda Fondazione, la cui localizzazione e' sempre stata un segreto e che accoglie gli studiosi di psicostoriografia, riesce a riportare la Storia nel solco previsto.

Ho fatto questo brevissimo riassunto perche' serve a capire alcune considerazioni che voglio fare sulla lucidita' di analisi di Asimov e la concretezza, se cosi' si puo' dire, delle sue fantasie. Da vero scienziato, anche quando estrapola molto al di la' di ogni reale conoscenza scientifica, non abbandona la logica e approfitta sempre delle situazioni fantastiche che propone per inserire delle informazioni scientifiche reali. La possibilita' di valutare la dinamica sociale umana in termini statistici, come la termodinamica fa con il moto delle molecole, che singolarmente ubbidiscono alle leggi della meccanica classica, leggi che sono pero' assolutamente inutilizzabili per determinare l'evoluzione di milioni o miliardi di molecole, mentre il comportamento globale e' spiegabile da poche e semplici leggi, non rappresenterebbe, di per se, un'idea particolarmente innovativa, anche se si considera l'anno di scrittura dei racconti originali. E' invece la consapevolezza dei limiti di questa possibilita' che rappresenta la parte migliore dell'opera di Asimov. Gia' nella meccanica quantistica era noto che a l'azione dell'osservazione di un fenomeno puo' modificare il fenomeno stesso, risultando in una certa indeterminazione del risultato dell'insieme delle osservazioni, ma qui si tratta di qualcosa ancora piu' forte, perche' le molecole di un gas si comportano sempre secondo le stesse leggi, indipendentemente da cosa dice la termodinamica sul risultato del loro comportamento collettivo, ma per i singoli individui umani, o anche per gruppi sociali, questo non e' vero: la conoscenza del risultato certo di una azione, o di una serie di azioni, puo' modificare profondamente il loro comportamento, e quindi il risultato finale. In altre parole, per poter pensare di sviluppare una teoria statistica della societa' umana, nessun componente della stessa deve essere in condizioni di conoscere i risultati di questa teoria, se non singoli individui che siano capaci di non approfittare di questa conoscenza, che cioe' non influenzino il comportamento di tutti gli altri.
Per questo nella prima Fondazione la scienza della psicostoriografia era assente, nessun esperto di questa materia era stato inserito nel grosso insieme di scienziati che la componevano, ed anche i risultati precedenti non comparivano nella loro banca dati. Congruentemente a cio', la seconda Fondazione era sconosciuta ed apparentemente estranea al normale funzionamento della societa' post-imperiale, nel tentativo di ottenere la migliore situazione di "osservatore esterno".
Un altro elemento che limita sicuramente la prevedibilita' della societa' umana e' che le relazioni tra individui devono rimanere quelle che la teoria prevede, e se uno sviluppo deve esserci, deve essere uno sviluppo prevedibile dalla sitazione precedente. Nel caso della termodinamica, le molecole devono continuare a muoversi rettilineamente, andando ad urtare del tutto casualmente le altre, perche' se d'improvviso una molecola acquisisse la proprieta' di attirare vicino a se' le altre molecole, le leggi della termodinamica non sarebbero piu' valide. Ed e' proprio quello che accade nei romanzi di Asimov con l'apparizione del Mule, un mutante con poteri telepatici in grado di indurre negli altri una forte empatia positiva nei suoi confronti, e le previsioni di Seldon iniziano a fallire.
Bisogna anche tener conto che Asimov ha scritto questi romanzi prima che fosse chiaro il fatto che sistemi sufficientemente complessi, con relazioni interne non lineari, non linearita' che nelle relazioni sociali umane e' ampiamente inevitabile, risultano del tutto non prevedibili, e sono infatti chiamati Sistemi Caotici. In ogni caso, anche solo la lettura di questi divertenti romanzi dovrebbe far meditare molto coloro che amano progettare nuove strutture sociali a tavolino, e riconsiderare completamente la realizzabilita', oggi, di una completa capacita' di prevedere lo sviluppo reale di una struttura sociale abbozzata solo in generale. La storia ormai insegna che si ottiene solo un grande disastro.

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