Greg Egan

Incandescence

ed. Urania 2011 (Incandescence-2008)

Una delle due razze protagoniste del nuovo romanzo di Egan è un popolo di insettoidi senzienti che lavorano instancabilmente su un pianeta roccioso e inospitale, impegnati a sopravvivere giorno dopo giorno con il sudore della fronte. L'altra razza è umana, abita su molti mondi e ha vinto tutti i problemi legati al benessere materiale, alla vecchiaia e alle malattie: la sua passione sono i misteri biochimici. Ma cosa rappresentano le molecole di DNA trovate su una meteora proveniente dal centro galattico? E quali sono i rischi di un pianeta che orbita intorno a un buco nero? Poco a poco, tutti i misteri convergeranno verso uno solo.

Di questo scrittore australiano piuttosto famoso ed acclamato avevo letto solo il suo primo romanzo La Terra Moltiplicata, di cui mi è rimasta poca impressione, e più recentemente la novella Oceanic, premio Hugo 1999, che non mi aveva entusiasmato, tanto che avevo evitato di parlarne anche nella rubrica delle letture recenti.
Incandescence è indubbiamente un buon romanzo, anche se non certamente un capolavoro. Un romanzo di hard SF, con molta, forse troppa, scienza e una dose ragionevole di fantasia. La storia è flebile, con un finale che non è chiuso, come se ci potesse essere un seguito. Ma sicuramente non è la storia l'aspetto migliore di questo romanzo, bensì la descrizione delle diverse società che si vengono ad incontrare. La prima è la società dell'Amalgama, che si è creata nell'ampia zona dei bracci della Via Lattea, dove le stelle erano separate da anni luce, ma la panspermia di diversi replicatori biochimici, tra cui il DNA, avevano diffuso la vita ovunque. Una società che ha ormai superato il legame con uno specifico corpo fisico e può trasferirsi ovunque come informazione codificata, acquisendo ogni forma fisica a piacere. Una società di immortali senza ormai molti stimoli, perchè il limite relativistico della velocità della luce li limita all'interno della Galassia, che ormai conoscono quasi completamente, nonostante i tempi necessari, misurati in millenni, necessari per spostarsi lungo la rete che ricopre tutta la parte esterna della Galassia stessa. La seconda è la civiltà dei Superbi, che occupano il Rigonfiamento, cioè la parte centrale della galassia, hanno una propria rete di comunicazione separata da quella dell'Amalgama e rifiutano sistematicamente ogni contatto diretto. Il passaggio attraverso il Rigonfiamento è normalmente possibile solo attraverso l'uso di chiavi di codifica quantistiche che garantiscono l'inviolabilità dei dati personali.
Il ritrovamento di un pezzo di meteora vecchio di 50 milioni di anni con tracce di DNA di tipo sconosciuto spinge i Superbi ad avvertire l'Amalgama ed invitare i "parenti" derivati da DNA a cercarne l'origine, permettendo l'ingresso nel rigonfiamento ad un individuo discendente dalla razza umana ed ad un suo compagno di origine "artificiale".
Una civiltà basata sul DNA e sviluppatasi nella zona del Rigonfiamento, dove l'addensamento di stelle rende la vita delle stesse molto breve, è la terza società, e sicuramente la più interessante. Non avendo ancora sviluppato il volo interstellare, avevano visto il loro sistema solare stravolto dal passaggio di un buco nero. Si erano allora sviluppati in una razza capace di sopravvivere in un ciottolo di alta tecnologia capace di galleggiare nell'onda di particelle proveniente dall'orizzonte degli eventi del buco nero, traendo sostentamento da quello stesso flusso.
Una società capace di vivere per 50 milioni di anni in quelle condizioni, ma anche capace di reagire ad eventuali situazioni critiche.
La descrizione di come una parte di questi esseri riescono a sviluppare una conoscenza dell'universo in cui vivono, fortemente relativistico, dopo un incidente che ne mette in pericolo la sopravvivenza è la parte maggiore del romanzo, e scorre parallela alla "ricerca" da parte delle persone dell'Amalgama. Questa è contemporaneamente la parte più interessante e anche la parte più noiosa, dipendendo dalla capacità del lettore di seguire gli "esperimenti" sul sasso in orbita al buco nero che portano a capire la sua dinamica spazio-temporale. Molti si sono lamentati dell'eccesso di descrizioni scientifiche, e della scarsezza della storia, che è in effetti tutta qui, perchè l'incontro tra le due civiltà è solo parziale, il finale è totalmente monco, presupponendo un seguito.
Ma la mia opinione è che sia in ogni caso una lettura soddisfacente, un romanzo in cui la scienza è trattata in modo coerente, senza eccessive estrapolazioni, ed in cui è presentato un futuro molto remoto che è però anche molto possibile, supponendo che l'umanità possa sopravvivere tanto a lungo.
Tutto sommato, niente di eccezionale, ma una buona lettura con diversi spunti scientifici estremamente interessanti.

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