Dan Simmons

Hyperion
La Caduta di Hyperion

ed. Mondadori 1991 (Hyperion - 1989)
ed. Mondadori 1992 (The Fall of Hyperion - 1990)

Sette pellegrini in viaggio verso le Tombe del Tempo. Ciascuno con un terribile segreto e una disperata speranza. Attraverso la galassia in guerra vanno incontro allo Shrike, il semidio metallico e assetato di sangue, il dominatore di Hyperion che ha adoratori fedeli e implacabili nemici. Nella Valle delle Tombe del Tempo, di fronte allo Shrike, si compirà il loro destino. Per uno, uno solo, la realizzazione del più grande dei sogni. Un'affascinante epopea stellare. Una formidabile avventura nel tempo e nello spazio, fino all'ultima frontiera della scienza e della fantasia.

In un lontano futuro di straordinaria complessita’ fantastica, la maggior parte dei pianeti della Galassia e’ collegata da una Rete che permette di trasferirsi in pochi secondi da un mondo all’altro. Ma anche in questo universo, apparentemente perfetto, l’umanita’ e’ minacciata da pericoli di sconvolgente portata. Ai margini dell’Egemonia si stanno infatti radunando gli Sciami di migrazione degli alieni Ouster, mentre gruppi dotati di sofisticatissimi strumenti tecnologici e strane sette esoteriche premono per conquistare un potere divino. Paradossalmente, per gli uomini, l’unica speranza di salvezza e’ un piccolo gruppo di pellegrini sperduti su Hyperion, il mondo nei cui insondabili recessi si nasconde il crudele, onnipotente e misterioso Shrike.

Se il mio acquisto e lettura di questi romanzi avessero dovuto dipendere dalla presentazione dell'edizione italiana, mi sarebbero rimasti sicuramente sconosciuti. Per fortuna ne sono venuto in contatto attraverso l'edizione americana che ne fa una presentazione ben diversa e molto piu' invitante.
Nonostante questo, ho incominciato a leggere Hyperion, senza arrivarne alla fine, per ben tre volte. Ogni volta ho poi dovuto ricominciare dall'inizio, perche' lasciavo passare troppo tempo e il ricordo dei personaggi e dei fatti precedenti diventava troppo debole. A mia scusante posso dire che le prime due volte si e' trattato dell'edizione americana, e sono decisamente piu' lento a leggere in inglese che in italiano, ma la ragione vera e' che il primo volume ci mette tempo a "conquistare", a coinvolgere il lettore nella vicenda, perche' il modo scelto dall'autore non e' diretto, ma si avvicina al centro della storia attraverso i racconti personali dei sette pellegrini in viaggio verso un evento di cui non si capisce l'importanza. Ogni racconto svela una parte parziale della realta', intricata in diverse linee di azione, con diverse forze che agiscono alla luce del sole ma molto piu' spesso nell'ombra o addirittura sotto mentite spoglie. Una realta' che pero', superata la difficolta' iniziale, appare in tutta la sua complessita' ma nello stesso tempo, via via che i pezzi del mosaico si svelano, anche nella sua sostanziale unita', cosi' difficile da cogliere all'inizio.

Il secondo volume non conclude la storia, ed in effetti vi sono altri due polposi romanzi che seguono, Endymion e Il Risveglio di Endymion, che devo ancora leggere, ma da un punto di vista emotivo, con La Caduta di Hyperion si ha un improvviso rilascio di tensione, perche' molte trame vengono alla luce, il destino di molti si conclude, forse non completamente, ma la lettura richiede fisicamente una pausa. Anche perche' la storia ripartira' molti anni dopo, con una situazione sociale diversa. La tensione conflittuale che ha dominato i primi due volumi si e' risolta, lasciando dubbi e questioni ancora da spiegare, e' vero, ma e' come se un mondo si chiudesse, per ricominciare poi in un modo completamente diverso. Almeno e' l'impressione che ha fatto a me, tanto da spingermi a fare questa presentazione prima di leggere il seguito.

Di Simmons ho gia' parlato in occasione della mia lettura di Ilium. Ma Hyperion e' sicuramente, per il momento, il suo capolavoro. La trama e' complessa ma tenuta assolutamente sotto controllo. Anche gli aspetti legati al mondo delle intelligenze artificiali, delle coscienze puramente elettroniche, delle grandi menti che incominciano a non sopportare i loro creatori umani, e cercano di costruirsi il loro dio a loro immagine e somiglianza, e' gestito in modo concreto, con un aggancio alla realta' fisica, alle possibilita' tecnologiche, anche quelle del tutto di fantasia, giustificate scientificamente in modo molto onesto, dal punto di vista fantascientifico. Su questi aspetti sono caduti autori importanti, che hanno fatalmente perso il controllo delle loro creature fantastiche, finendo immancabilmente in un misticismo confuso, in descrizioni fantasmagoriche e molto poco credibili, anche per un mondo di fantasia. Simmons gestisce invece il suo mondo in modo ammirevole.
Forse i successivi romanzi risponderanno ai quesiti rimasti aperti, ma non e' poi tanto importante, per apprezzare la lettura dei primi due, in cui si esaminano, e si risolvono in un modo specifico, alcuni problemi universali, visti come sempre da un punto di vista originale, che permette di apprezzare aspetti diversi.
Non sono temi originalissimi nella letteratura, e non lo sono nemmeno in quella fantascientifica, ma Simmons ne da' una versione sufficientemente originale da farsi molto apprezzare.

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