Harry Turtledove

La Legione Perduta
Un Imperatore per la Legione
La Legione di Videssos
Le Daghe della Legione

ed. Nord 1989 (The Misplaced Legion - 1987)
ed. Nord 1989 (An Emperor for the Legion - 1987)
ed. Nord 1990 (The Legion of Videssos - 1987)
ed. Nord 1990 (Swords of the Legion - 1987)

Marco Emilio Scauro non sentiva dentro di sé un'autentica vocazione guerriera: aveva intrapreso la carriera militare come tribuno dell'esercito di Roma solo perché era un buon trampolino per la sua futura carriera politica. Ma quando la sua spada, infusa della magia degli antichi druidi, toccò la lama del capo celta Viridovix, egualmente incantata, l'intera legione - e Viridovix con essa - fu trascinata in un altro tempo e in un altro spazio.
Nel magnifico ma tormentato impero di Videssos i romani erano esuli, stranieri in terra straniera. Solo con il coraggio, con le spade e con la perizia militare la legione perduta poteva ritagliarsi un posto adeguato nella storia della sua nuova, fantastica patria.
I barbari Yezda, istigati dal perfido mago Avshar, dilagavano nelle terre dell'Impero portando la disperazione e la morte in nome del satanico dio Skotos. L'Impero aveva bisogno di mercenari, ma Marco Emilio Scauro non avrebbe mai immaginato di dover marciare con imperatore Mavrikios Gavras verso la battaglia finale!

Mavrikios Gavras, l'imperatore intorno al quale si erano unite tutte le forze di Videssos nel supremo sforzo di battere gli invasori che ne minacciano il futuro stesso, è morto.
Le sue armate, sconfitte e disperse, fuggono in disordine davanti alle orde selvagge scatenate dal perfido mago Avshar. Il vile tradimento di Ortaias Sphrantzes ha messo in ginocchio la forza militare dell'impero, eppure ora grazie alla complicità dei burocrati il maggior responsabile della rovina di Videssos ne usurpa il trono, sostenuto anche da un'orrenda stregoneria che appare impossibile da battere.
Eppure Thorisin Gavras, fratello del defunto imperatore e comandante supremo degli eserciti imperiali è ancora vivo e ben determinato a sconfiggere il vile Ortaias e a riprendersi il trono.
I cavalieri Namdaleni stanno riorganizzandosi per accorrere in suo aiuto e, soprattutto, sulla Capitale sta marciando la Legione, a ranghi compatti, letale e formidabile come sempre. Marcus Scaurus ormai è diventato un autentico condottiero ed è assolutamente determinato ad avere la testa di Ortaias Sphrantzes!

Nel tormentato impero di Videssos, dove è stata magicamente sbalzata la legione romana comandata dal tribuno Marcus Scaurus, l'iperatore Mavrikios Gavras è morto, e al trono è salito ora suo fratello Thorisin. Ma il pericolo incombe sulle frontiere dell'impero, rappresentato dalle orde selvagge del perfido Avshar che tesse nuove trame, in attesa della riscossa. Gli uomini della Legione sono costretti a dividersi, per andare in cerca di nuove alleanze e solo Marcus, con i suoi fedeli legionari, rimane a Videssos. Sullo sfondo di un grande dramma storico, dove i Romani sono esuli, stranieri in terra straniera, e solo il coraggio e la perizia militare possono asscurare loro un posto adeguato nella nuova fantastica patria, si dipana l'avventura di una delle più straordinarie saghe di fantasy.

Le forze ostili all'Impero e i difensori delle terre di Videssos marciano ormai verso lo scontro inevitabile che deciderà le sorti della guerra. Nuovi alleati giungono in aiuto di Thorisin Gavras e delle sue armate, guidati da Viridovix e dall'ineffabile medico della Legione.
Mentre Marcus Scaurus, preso in un turbine di eventi, arriva a penetrare sino nel cuore del paese degli Yezda dove il mago Avshar continua ad esercitare la sua nefasta influenza, il capo stesso dei nomadi comincia a guardare con sospetto il crescente potere del negromante. Tuttavia, Marcus e Viridovix dovranno ancora una volta unire il ptere delle loro spade magiche - le stesse che li hanno portati nel mondo di Videssos - per avere ragione del loro arcinemico.

Una serie di romanzi Fantasy di venti anni fa, ma ristampati spesso per il successo che hanno avuto. Uno dei primi cicli fantasy che ho letto e che mi ha avvicinato a questo settore, che prima mi sembrava solo composti da romanzi estremamente ripetitivi e monotoni, Sword and Sorcery, spade e magia e poco altro. Turtledove non e' certo un innovatore della Fantasy, e quindi anche questa sua storia inizia come le piu' stucchevoli storie di Fantasy che non mi piacevano: grazie ad un evento incomprensibile, i protagonisti si trovano trasportati in un mondo diverso, dove si combatte ancora con spade e frecce e la magia esiste ed ha effetti concreti. In questo caso l'evento e' il casuale incrociarsi di due spade druide, e ad essere trasportati in un altro mondo sono un'intera legione romana dei tempi della conquista della Gallia da parte di Cesare, ed il capo gallo con cui il tribuno romano a capo della legione stava duellando. Onestamente un inizio mediocre, come inventiva. Ma Turtledove sa scrivere, conosce bene la storia, specialmente quella militare e le relative strategie, non per niente e' diventato poi famoso per i suoi romanzi di storia alternativa, come il poderoso ciclo dell'Invasione, di cui ho gia' parlato, seguito dall'altrettanto poderoso ciclo della Colonizzazione, e le avventure della Legione Perduta sono quindi piacevoli da leggere, con qualche spunto di particolare interesse, in particolare nell'incontro tra la tattica militare della fanteria romana con quella del mondo di Videssos, basata sostanzialmente sulla cavalleria. Turtledove si muove anche molto bene nel tessere e tenere sotto controllo la fitta trama di intrighi politici che sono alla base dei rapporti di potere di Videssos, in cui un aspirante politico romano, come il tribuno Marcus Scaurus, si trova a suo agio.
Come ho gia' detto, non siamo di fronte ad un capolavoro, ma ad una storia ben costruita, non ripetitiva, con punti di originalita' che la portano decisamente al di sopra della produzione corrente dell'epoca, e che sono stati alla base del suo successo. Una storia che regge bene la lunghezza dei quattro volumetti di cui si compone, di dimensioni ancora tradizionali, e non i poderosi volumi tipici di oggi. Una storia che ha contribuito a farmi apprezzare un genere che si e' poi ulteriormente evoluto in qualita', e che credo possa dare ancora di piu' nel futuro.

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