D.G. Compton

Synthajoy

ed. La Tribuna 1972 (Synthajoy - 1968)

Un nuovo scrittore dotato di stupefacenti capacita stilistiche e introspettive. Una vicenda umanissima che scava nell'animo della tormentata protagonista, sino ad estrarne impietosamente ogni verità. Il tempo: un futuro tanto vicino da confondersi col nostro presente.
La storia: una dolente rappresentazione della più tragica ricerca al limite dell'umano che la fantascienza ci abbia mai offerto. Tutto inizia coi sensonastri, capaci di regalare qualsiasi tipo di sensazioni a chi se ne serva; poi verranno i sessonastri, e infine Synthajoy, caotico allucinante nucleo d'impressioni, un microcosmo di piacere e di morte...
Questo lungo romanzo, acclamatissimo in America, è un'opera capitale nella storia della fantascienza. E non solo della fantascienza, perchè s'impone immediatamente, come grande capolavoro letterario al di là d'ogni etichetta o definizione.

Non un vero e proprio classico, ma in ogni caso un volumetto che ho scavato dal passato quasi remoto della mia raccolta. Un romanzo che puo' essere ormai trovato solo sulle bancarelle o in qualche negozio o sito specializzato nelle vecchie raccolte di Galassia, la gloriosa collana di Fantascienza dove e' apparso. A mia conoscenza, non e' mai stato ristampato.
L'autore e' uno scrittore inglese che ha pubblicato diversi ottimi romanzi, non tutti tradotti in italiano. Si inserisce a pieno titolo nella new wave di cui Ballard era stato l'iniziatore nonche' il teorico della necessita', per la fantascienza, di esplorare anche lo spazio interno, intendendo con questo lo spazio delle emozioni, dei sentimenti, dei pensieri intimi e, in fin fine, dei rapporti umani nella piu' ampia accezione. Mi ricordo ancora l'impatto emotivo che
Deserto d'Acqua (conosciuto oggi con il titolo di Il Mondo Sommerso) ebbe su di me, in una calda estate degli anni '60. Un'emozione cosi' forte che non voglio piu' rileggerlo, per la paura di rimanerne questa volta deluso.
I romanzi di Compton si differenziano sensibilmente da quelli di Ballard, e da molti seguaci della new wave, per la forte introduzione dell'aspetto scientifico e tecnologico. Nei suoi romanzi vengono esaminati gli effetti emotivi e psicologici sull'umanita' di nuove scoperte scientifiche o nuovi strumenti, dimostrando una notevole capacita' di estrapolazione nell'ambito scientifico, pur senza esserne un esperto.
E' molto indicativo di cosa considerasse i suoi romanzi la sua ammissione di aver scoperto di scrivere fantascienza solo quando glielo ha detto l'editore. Infatti i suoi primi romanzi, tra cui questo che presento, sono sostanzialmente concentrati sugli effetti psicologici e le conseguenze nei rapporti umani di scoperte scientifiche che rimangono, per cosi' dire, nell'ombra perche' il loro sviluppo, la scienza che lo permette, la tecnologia che le realizza non vengono approfondite, ma solo vagamente accennate. Di fatto sono solo un pretesto. La sua fama maggiore deriva dal romanzo
L'occhio insonne, da cui e' stato tratto il film La Morte in Diretta, di Tavernier
In Synthajoy, l'innovazione scientifica considerata e' lo sviluppo della tecnologia di registrazione su supporto magnetico delle intero spettro emotivo di una persona, e la possibilita' di riversarla su di un altro, che la vive come propria. Diventa cosi' possibile registrare le vere sensazioni di un artista durante la sua fase creativa, e renderle fruibili a tutti. Inizialmente sviluppata per fini terapeutici, la tecnologia si diffonde facilmente nel mondo commerciale, con i nastri di argomento sessuale a dominare il mercato, e quelli sostitutivi delle sensazioni date dalle droghe gestiti dalla malavita come distributrice esclusiva. L'inventore dei sensinastri diventa estremamente ricco, e si propone il passo definitivo, un nastro di sensazioni completamente artificiali, modulate per massimizzare il piacere, il Synthajoy.
Ma Compton non e' un sociologo, ne' vuole scrivere un romanzo di sociologia, per cui gli sviluppi di questa possibilita' tecnica non vengono analizzati, concentrandosi invece sulla storia dei personaggi, sulle loro emozioni, sulla tensione morale che i nastri, e la ricchezza che comportano, ha su di loro. E' in fin dei conti una storia di e su persone umane, con i loro pregi e difetti, ambizioni e vergogne.
Non era completamente sbagliata l'impressione iniziale di Compton di aver scritto un romanzo "normale", e non fantascienza.

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