David Brin

Le Maree di Kithrup

I Signori di Garth

(The Uplift Saga)

ed. Nord 1985 (Startide Rising - 1983)
ed. Nord 1988 (Uplift War - 1987)

L'universo futuro descritto da David Brin è un posto piuttosto ostile, popolato da razze aliene sparse per le Cinque Galassie, dove i forti creano enormi imperi coloniali e opprimono i deboli con una rapacità al cui confronto lo sfruttamento dell'Asia fatto nel secolo scorso dagli Europei puo sembrare mite e benevolo. Su questo sfondo brutale ma affascinante si innesta la vicenda dell'astronave terrestre Streaker, un velivolo da esplorazione con un equipaggio composto da uomini, delfini e scimpanzé, che fa un'incredibile scoperta: cinquantamila astronavi abbandonate nello spazio, ognuna grande come una piccola luna. Naufragati su Kithrup, un mondo di acque lontano dalle rotte galattiche, i componenti dell'equipaggio della Streaker dovranno combattere contro un pianeta ostile per salvaguardare questo segreto che forse rappresenta il mitico fato dei Progenitori, la favolosa Prima Razza che ha volato tra le stelle, mentre nello spazio terribili armate di razze aliene si distruggono in una titanica lotta per il suo possesso.

Con Le maree di Kithrup , possente epica galattica che aveva vinto tutti i massimi premi letterari fantascientifici del 1984 (dal premio Hugo al Nebula, al premio Locus), David Brin si era presentato come uno del migliori talenti delle scene fantascientifiche degli anni ottanta.
Ora David Brin ritorna a questo scenario straordinario e pieno di "senso del meraviglioso" per narrarci un'altra eccezionale vicenda. Mentre le armate galattiche si scontrano senza esclusione di colpi nella strenua ricerca dell'antica flotta dei Progenitori (la mitica Prima Razza che ha volato tra le stelle), una brutale invasione avviene sul morente mondo di Garth. Le diverse razze "elevate" di Garth sono così costrette a combattere questi violenti "signori dello spazio" per evitare l'estinzione. Ma in palio c'è anche la sopravvivenza della stessa Terra, e forse il fato di tutte le Cinque Galassie.Un'indimenticabile storia d'avventura uscita dalla penna di uno dei massimi autori della fantascienza contemporanea.

Continuo nella rivisitazione dei romanzi di SF piu' belli, almeno secondo me, di qualche decina di anni fa, in attesa che torni a sorgere qualche altro autore contemporaneo all'altezza, come freschezza ed inventiva, di quelli della generazione precedente.
Presento quindi, e ne consiglio la lettura, la serie di romanzi che hanno reso famoso David Bin, di cui avevo gia' parlato per il suo romanzo ecologista/globalista Terra.

Oltre a questi due che ho illustrato, esiste anche un prologo, Sundiver, e la triologia conclusiva del Pianeta Jijo. Tutti insieme formano la Uplift Saga completa, ma questi sono di gran lunga i migliori ed i piu' premiati. I terrestri si affacciano quasi per caso nel grande mondo delle civilta' galattiche. E' un mondo feroce e senza pieta', dove convivono razze "padrone" e razze schiave, perche' la vita intelligente nelle galassie si e' sempre sviluppata attraverso la "sollevazione" (uplift) intellettuale di specie senza, o con poca, intelligenza da parte di razze piu' progredite che in cambio pretendono, da parte della razza subalterna, un lunghissimo periodo di totale sudditanza. Il numero di razze suddite rappresenta un elemento di superiorita' nella comunita' galattica. E questo fin dai tempi ormai dimenticati dei leggendari Progenitori, ritiratosi dalla vita materiale come alla fine fanno tutte le razze al termine della loro vita attiva. Quelle che ancora agiscono materialmente nell'universo sono quindi razze relativamente giovani, in termini galattici che si misurano in millenni, ancora preda dei loro istinti aggressivi, con ambizioni di dominio limitate solo dall'equivalente ambizione di altre razze, con cui si concludono e si rompono alleanze disparate. Gli umani si presentano sulla scena sostenendo di essersi evoluti da soli, ed ovviamente non vengono creduti. Alcune razze, tra le piu' feroci, avanzano pretesi diritti di "padronanza" sull'umanita', ma questa e' evidentemente essa stessa una razza "padrona", perche' e' in compagnia di altre due razze terrestri guidate, con opportuni interventi di ingegneria genetica, ad un alto livello intellettuale, i delfini e gli scimpanze'. Questo fatto riscuote simpatia e rispetto presso altre razze, impedendo la pura e semplice sopraffazione dell'umanita', anche se le situazioni di attrito non mancano, e gli umani sono considerati con sospetto.
E' proprio la prima astronave, sotto il comando di un delfino e con equipaggio per la gran parte composto di delfini, che si avventura nello spazio profondo come dimostrazione dell'avvenuta completezza intellettuale di questa razza, che si imbatte in un enorme mistero: 50000 astronavi perfettemente funzionanti ma vuote e ferme in una parte sperduta del cosmo. Forse appartenute ai leggendari Progenitori. La notizia trapela e si scatena una gigantesca caccia all'astronave terrestre per carpirle il segreto della posizione di questa flotta.
La soluzione, un po' troppo banale dopo la "suspense" alimentata in diversi volumi, arriva solo alla fine dell'ultima trilogia, che rappresenta in realta' una storia a se' stante, con richiami e riferimenti agli avvenimenti dei volumi precedenti, e solo alla fine le vicende tornano ad intrecciarsi.
In realta', anche il secondo volume che presento,
I Signori di Garth, e' una storia indipendente dalla prima, anche se rimane vivo il problema del segreto nascosto, e della caccia all'astronave dei delfini. Al di la' delle motivazioni dell'assalto a Garth, e dell'ambientazione galattica comune, si possono leggere indipendentemente una dall'altra, ma insieme compongono uno scenario veramente unico.
Brin e' un astrofisico, e quindi la descrizione di questo cosmo brulicante di vita e di misteri ha una solidita' scientifica non comune, ma anche lui alla fine, per dare un senso a tutta la vicenda, si lascia un po' trascinare in invenzioni eccessive, in trascendenze che sono alla fin fine difficili da descrivere, se non da credere possibili.
In ogni caso, un notevole affresco fantascientifico, pieno di idee brillanti e molto ben raccontato.

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