Pierre Bordage

I Guerrieri del Silenzio

ed. Fanucci 2009 (Les Guerriers du Silence - 1993)

La Confederazione di Naflin è composta da quasi cento mondi, tra cui la ricca e raffinata Syracusa. Sotto la protezione della famiglia regnante, i misteriosi Scaythe di Hyponeros, provenienti da un pianeta lontano e dotati di poteri pischici terrificanti, sono gli organizzatori di un complotto che porrà una dittatura a capo della Confederazione. Ma il piano si complica quando le persone interessate al comando si moltiplicano e combattono tra loro… Chi potrà contrastarli? Il destino di ognuno potrebbe essere affidato ai cavalieri dell’Ordine absourate, che hanno un’imponente e autonoma organizzazione e sanno utilizzare a loro volta le armi del pensiero. Oppure a Tixu, semplice impiegato di un’agenzia di viaggi interplanetaria, che sta affogando i propri dispiaceri sul pianeta Due Stagioni. La sua vita infatti cambierà per sempre nel momento in cui una splendida Syracusana in fuga varcherà la soglia del suo ufficio. Tutti sono sulle tracce della donna: lei è l’ultima a possedere il segreto di una scienza molto potente che è all'origine di tutte le facoltà mentali…

In questo deserto editoriale che sembra avvolgere definitivamente la fantascienza in Italia (ma anche la Fantasy di qualità appare del tutto travolta dall'enorme massa dei racconti sempre uguali derivati dai vari giochi di ruolo che appaiono essere l'unica cosa accettata dagli editori nostrani) sono costretto a parlare positivamente di un romanzo che anche solo due anni fa avrei molto chiaramente quasi ignorato. Non posso certo continuare, mese dopo mese, a frugare nella produzione fantascientifica di trenta o più anni fa, inerpicandomi sugli scaffali alti delle mie librerie, per presentare splendidi ma vecchi romanzi e ormai del tutto introvabili, per cui qualche occhiata alle pubblicazioni recenti la devo pur dare, e cercare di non essere troppo feroce nel giudicarli, per cui eccomi ridotto a "raccomandare" la lettura di questa ultima pubblicazione di Fanucci, non quindi di un editore qualunque nel settore.
Tra l'altro si tratta di un romanzo francese, e di ben quindici anni fa. L'editore lo presenta con molta enfasi, ma quindici anni mi sembrano sempre troppi per non essersi accorti prima dell'esistenza di un capolavoro.
Ma di un capolavoro non si tratta affatto, purtroppo. E' probabilmente il romanzo d'esordio di questo scrittore, e quindi molte ingenuità si potrebbero anche giustificare, ma certamente non glorificare. Sicuramente dimostra grande fantasia, ma che non è del tutto sotto controllo, non assogettata ad una logica di narrazione ferrea che possa garantire il non insorgere di contraddizioni nello svolgimento. L'inizio del romanzo, poi, è di quanto più pesante ci possa essere. Un uso esagerato di nomi complessi e di neologismi, nel tentativo di presentare un mondo del tutto nuovo, di farlo sembrare evidentemente diverso da quello che conosciamo, ottiene invece l'effetto di impedire al lettore di immedesimarsi nella vicenda, di memorizzare personaggi, situazioni, significati esotici.... Altrettanto normalmente un uso eccessivo di cose ed azioni strane, non spiegate, non inserite in modo esplicativo in situazioni che potrebbero far implicitamente capire il loro vero significato, porta ad una forte tentazione non continuare oltre nella lettura. A me è capitato poche volte, ma questa sembrava una di quelle. Forse solo l'incipit de
Il Signore degli Anelli raggiunge un effetto altrettanto repulsivo, con l'aggravante che per Tolkien la sofferenza si prolunga per quasi cento pagine.
Qui l'effetto dura per poco più del primo capitolo, perchè poi, se si fa finta di aver capito cosa significano i vari termini incomprensibili ammonticchiati uno sull'altro nelle pagine precedenti, la narrazione inizia a scorrere.
Come ho detto, c'è molta fantasia, ma poca perizia, per cui succede di incappare ogni tanto in un eccesso di dettagli che non aggiungono nulla alla comprensione ma rallentano l'azione, l'appesantiscono, rendono la tentazione di saltare qualche periodo del tutto irresistibile.
Anche la storia, nel suo complesso, ha qualche difetto, forse dovuto alla indecisione dell'autore se preparare un seguito o concludere in modo logico, anche se fantasioso, la vicenda.
Tutto sommato un romanzo leggibile, ma con tanti difetti. Trovatemi però voi qualcosa di meglio in questi giorni.

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