Harry Harrison

Il Pianeta dei Dannati

ed. Nord 1983 (Planet of the Damned - 1962/Planet of no Return - 1982)

Su Anvhar, uno dei mondi più inospitali della Galassia conosciuta, si tiene ogni anno un'eccezionale competizione: un incredibile evento sportivo che dura un anno intero ed e composto di venti gare diverse che vanno dalla scherma alla composizione poetica, dal sollevamento pesi agli scacchi. Brion Brandd è uno dei vincitori del "Venti", nome sotto cui è universalmente noto questo contesto atletico e intellettuale.
Per queste sue enormi capacità fisiche e mentali Brion viene contattato dalla Fondazione per le Relazioni Culturali, un organismo che tenta di ristabilire i legami tra i pianeti colonizzati dagli umani e rimasti abbandonati a se stessi dopo le lunghe e tremende guerre che sono seguite al tracollo dell'Impero Terrestre.
Così Brion diventa un agente speciale e viene inviato sui pianeti più ostili a risolvere le questioni più spinose.
In questo volume, che raccoglie i due romanzi del ciclo di Brion Brandd, vedrete Brion all'opera su due mondi estremamente diversi ma parimenti ostili e pericolosi. Dapprima, in Pianeta dei dannati su Dis, selvaggio e desolato i cui repellenti abitanti umani hanno risolto l'ostacolo della sopravvivenza subendo un massiccio processo di adattamento alla complessa relazione simbiotica che unisce tutte le forme di vita indigene; e poi, in Pianeta senza ritorno, su SelmII, mondo in apparenza idilliaco, ma popolato di terribili macchinari bellici automatizzati, residui di antiche battaglie ancora in grado di lanciare mortali attacchi contro gli incauti visitatori.

Negli anni '50 una nuova generazione di scrittori di fantascienza fece la sua comparsa, autori come Dick, Farmer, Aldiss introdussero nuovi temi e nuove idee rispetto ai canoni tipici dell'Eta' dell'Oro, e di cui la rivista Astounding, diretta da John Campbell, rappresentava la sua espressione piu' alta. Nuove riviste, come Galaxy, accolsero volentieri le nuove idee ed i nuovi autori, mentre Astouding lentamente deperiva, sempre legata alla presentazione di avventure spaziali, seppure di alta qualita' e rimodernate nei contenuti.
Harry Harrison continuo' invece a scrivere su Astounding, anche per la sua amicizia personale con Campbell, ma sopratutto perche' riteneva che di avventure spaziali intelligenti e con idee nuove ce ne fosse ancora bisogno. E' vero pero' che quando scrisse quelli che furono considerati i suoi capolavori, e cioe' Bill, l'Eroe Galattico, ma sopratutto Largo, Largo, non li pubblico' su Astounding, perche' l'amicizia di Campbell non arrivava al punto di contaminare la sua rivista con fantascienza satirica o sociologica.
Nonostante il successo piu' grosso gli fosse arrivato per questi due romanzi, Harrison continuo' anche a scrivere avventure spaziali, perche' continuava a credere che il pubblico apprezzasse una narrazione divertente, con idee non banali ma sostanzialmente di evasione.
I due romanzetti che compongono il volume che suggerisco di leggere, entrambi nei limiti di pagine che era considerato normale al tempo, sono un esempio perfetto dello stile di Harrison. Avventura si', ma con l'occhio attento anche alle implicazioni sociali, ai rapporti umani, alla politica. Non e' mai stato un autore banale, Harrison, ed e' evidente anche in questo caso, nonostante i due romanzi siano stati scritti a distanza di 20 anni, con in mezzo la sua escursione nella satira e nella sociologia, di cui qualche tenue richiamo e' avvertibile anche qui.
Anche se al lettore di oggi certi temi e certe soluzioni possono sembrare estremamente ingenue, bisogna sempre ricordare, quando si leggono i vecchi romanzi, che e' in quelli che apparivano per la prima volta, rompendo tradizioni ed abitudini ben stabilite e salde. Non e' un caso che alcuni degli autori che ho menzionato all'inizio abbiano dovuto soffrire molto prima che venisse riconosciuto il loro valore.
Harrison invece ha innovato pur rimanendo nella tradizione, per cui e' stato accettato piu' facilmente e credo si debba anche a lui e alla sua opera di "rottura soft" se poi certi temi sono diventati piu' di moda ed accettati da tutti.
All'inizio della sua carriera, in cui si colloca sostanzialmente il primo dei due romanzi,
Planet of Damned, Harrison sembrava essersi specializzato nella descrizione di ambienti estremi, in cui le condizioni ambientali finivano per formare delle specie umane molto particolari. Ma questo senza rinunciare a considerare gli effetti sugli individui e sulla societa', anche se la limitatezza del numero delle pagine e l'esigenza della pubblicazione a puntate limitava di molto la possibilita' di divagare su questi argomenti. Un approccio che e' rimasto costante nella sua produzione, anche se spesso molto smussato fino ad essere quasi inavvertibile.
Nel cercare di presentare anche la produzione fantascientifica del passato, ho preferito questi due romanzetti piuttosto che le opere successive di Harrison. Piu' impegnate, piu' corpose, ma ormai troppo "moderne" per dare l'idea di cosa era ancora la fantascienza di quegli anni.
Questo volumetto e' ormai esaurito, e da tempo. Credo pero' sia ancora reperibile nei siti specializzati e su qualche bancarella. Ai curiosi della fantascienza di tanti anni fa consiglio di non perdere l'occasione di leggerlo, se l'occasione si presenta.

Torna a: elenco mesi - SF&Fantasy - Home Page