Alain Damasio

L'Orda del Vento

ed. Nord 2009 (La Horde du Contrevent - 2004)

Questa è la storia di una terra circondata dai ghiacci e spazzata dal vento.
Da un vento che cambia sempre forza, intensità e direzione.
Ma non smette mai di soffiare.
Costante e implacabile.
Questa è la storia della 34a Orda, decisa a scoprire l’origine del vento.
Un’impresa che dura da otto secoli. E delle 33 Orde precedenti si è persa ogni traccia. Però questa Orda è diversa. Ha già attraversato la città in cui scorre un fiume di vento. Si è già sottratta alla morte superando vortici e cicloni. È arrivata più in là di qualsiasi altra Orda. Questa è la storia di ventidue personaggi, ognuno con la propria voce e molto da raccontare.
Caracollo, il trovatore, estroverso, misterioso, profondo, sognatore e veggente.
Oroshi, l’aeromastra, che dedica tutta se stessa a scoprire la verità.
Sov, lo scriba, insicuro e dubbioso, che osserva e giudica.
Erg, il guerriero-protettore, coraggioso al limite della follia…
Questa è una storia che comincia a pagina 625 e finisce a pagina 0.
Questo è un romanzo destinato a lasciare il segno.
Questo – e molto altro – è L’Orda del vento.

E' definito un romanzo Fantasy. Potrebbe anche essere, ma potrebbe anche essere definito in molti altri modi.
E' un romanzo sicuramente di fantasia, nel senso che la storia è molto poco, per così dire, realistica. Ma è sopratutto un romanzo di idee, forse anche troppe, giocate tra l'esplicito e l'evocativo, con giochi di parole, assonanze e modulazioni del linguaggio che devono aver messo a dura prova la traduzione. Non ho letto l'originale, e quindi non posso giudicare in modo oggettivo la qualità della traduzione, ma posso ben capire quale deve essere stata la sua difficoltà.
Questo è un romanzo "pensato", nel senso che niente è scritto casualmente, anche quando non è facile capirne la ragione. E' un romanzo di suoni, di parole che significano altro di quello che dicono, un romanzo che inventa un mondo in cui movimento e velocità diventano basi su cui nasce e si costruisce una vita, e che attraverso loro è anche in grado di conservarsi dopo la morte, che è essa stessa una espressione della velocità e del movimento. Con il vento, il continuo movimento dell'aria, a costituire la base stessa di questa vita. Un mondo in cui il vento costituisce la presenza continua ed è l'elemento determinante dello sviluppo della stessa civiltà umana.
Per il resto, la storia sviluppa a poco a poco la struttura della società che genera periodicamente le Orde, gruppi di persone che si impongono di percorrere a piedi, contro la direzione del vento, l'intera lunghezza del propro mondo conosciuto, fino a raggiungere l'Estrema Vetta, da dove il vento ha origine, e quindi la vita stessa.
La soluzione finale non è molto originale, e l'artificio della numerazione delle pagine che scorre all'indietro aiuta sicuramente a capirlo. Ma non è certo questo l'elemento principale del romanzo, anche se forse l'autore ha pensato di trovarci un significato superiore a quello, molto più banale ma non inessenziale, che è parso a me.
Un romanzo che deve essere letto con attenzione ed assimilato, anche se è indubbiamente una lettura non banale, che difficilmente "prende" tanto da volare sulle pagine. E questo è un merito, perchè leggendo troppo in fretta e necessariamente in modo più superficiale, si perderebbe troppo della qualità della narrazione, delle sue musicalità, del suo "suono" che accompagna e guida le emozioni.
Un romanzo che non posso che raccomandare caldamente, suggerendo di provare a dimenticare, una volta tanto, la spinta razionale che dovrebbe sempre guidarci nelle nostre azioni.
E' forse anche il primo romanzo Fantasy francese che presento. Speriamo sia solo il primo di questa qualità.

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