Brandon Sanderson

Reckoners
Firefight
Calamity

Ed. Fanucci - 2015 (Firefight - 2015)
Ed. Fanucci - 2016 (Calamity - 2016)

 

 

Nessuno credeva che un Eliminatore potesse sconfiggere un Epico, eppure l’indomabile Steelheart è morto per mano di David Charleston. Nonostante la vendetta di David sia compiuta e suo padre sia stato vendicato, la scomparsa di Steelheart non ha aiutato la causa di chi, come gli Eliminatori, si batte per sottrarsi alla crudele egemonia degli Epici, esseri che si servono dei loro poteri straordinari per tenere sotto il proprio giogo l’umanità intera. David sa che la battaglia per restituire agli uomini il diritto di uscire dal buio in cui si sono rintanati sarà ancora lunga e sfiancante, e dovrà superare i confini della città di Newcago, ormai libera. Adesso l’obiettivo degli Eliminatori è Regalia, l’Epico despota di Babilonia Rinata, la città che un tempo fu Manhattan. La via che conduce a Firefight, colui che ora tiene le redini del potere, passa da qui, ma l’impresa è rischiosa e lasciarsi guidare dalla sola sete di vendetta può essere molto pericoloso... Dopo Steelheart, il secondo volume di una serie imperdibile.

 

Tutto ebbe inizio quando Calamity, l’ardente stella rossa, illuminò il cielo, dando inizio all’era dominata dagli Epici. Il destino di David Charleston è stato legato alla loro malvagità fin da quella storica notte. Steelheart ha ucciso suo padre, Firefight ha segnato per sempre la sua vita. Ora non restano che i nemici che abitano Ildithia, la città di sale, il luogo in cui risiedono tutte le risposte e dove avrà inizio la battaglia finale contro gli oppressori. Perché David e i suoi Eliminatori sono sempre più vicini a carpire il segreto che gli Epici si ostinano a celare, così come i loro punti deboli. Una battaglia impari, in cui ogni cosa è messa a repentaglio. Ma quando tutto sembra ormai perduto, uno spiraglio di salvezza illumina il destino degli Eliminatori. La fine non è ancora giunta, e David è abbastanza coraggioso e folle da affrontare faccia a faccia il più potente degli Epici e ristabilire per sempre il giusto corso degli eventi. O perire. Il terzo e conclusivo capitolo di una saga irripetibile, l’epopea di una genia di eletti votati all’estremo sacrificio, mossi da un invincibile anelito di libertà.

Ultimi due e conclusivi volumi della serie dei Reckoners (chissà perché diventati Eliminatori nella versione italiana). Quando avevo commentato Steelheart, primo volume della serie, commento che comprendeva anche Mitosis, una novella diretta continuazione di Steelheart, ero stato molto positivo nel mio giudizio, sempre nei limiti di un'opera Young Adult. Questi due volumi conclusivi confermano solo in parte la mia precedente opinione. Se Firefight continua gli aspetti positivi che avevo evidenziato per Steelheart, con un bonus aggiuntivo dovuto all'idea di Babilonia Rinata, la vecchia Manahttan ora quasi completamente sommersa, con Calamity invece Sanderson perde qualche colpo.
Il tipico stile narrativo di Sanderson, leggero e scorrevole, fa di Firefight una lettura piacevole, con la trama che continua nel solco precedente: cercare di capire quali sono i "punti deboli" degli Epici per riuscire ad eliminarli. Poi David deve anche lottare contro il pregiudizio dei suoi compagni per cercare di riavvicinarsi alla ragazza che ama e dimostrare che se anche si tratta di un Epico, e di Firefight in persona, è capace di resistere alla furia distruttrice che rende gli Epici un pericolo per tutti. Come ho accennato prima, la descrizione della vita nella vecchia Manahttan, ora completamente sommersa e quindi con i piani dei grattacieli emergenti dalle acque collegati da ponti di corda, passerelle precarie, con gli interni quasi completamente occupati da alberi da frutta con crescita artificialmente alimentata da un Epico, e una vita cittadina sostanzialmente concentrata sui terrazzi, grazie ad un clima moderato generato dal riscaldamento artificiale delle acque, è un'invenzione piacevole e molto ben descritta. È anche l'effetto del controllo cittadino da parte di un Epico molto particolare, che però non si dimostra meno pericoloso degli altri.
In Calamity, che deve chiudere la storia, Sanderson dimostra invece che proprio alla storia non aveva dedicato abbastanza tempo per definirne un finale soddisfacente. Ma a parte la mancanza di una logica salda, e la mancanza di spiegazioni valide per molte delle assunzioni necessarie per la giustificazione finale, c'è anche una strana diminuizione di qualità nello stile narrativo. Ci sono concetti ed azioni ripetuti eccessivamente, comportamenti non proprio giustificati, qualche deus ex machina inopportuno e una non molto buona qualità delle descrizioni di alcuni combattimenti centrali per la vicenda. Inoltre il romanzo si trascina per una lunghezza eccessiva, con un finale invece troppo affrettato.
Non voglio spoilerare più di quanto faccia normalmente in queste presentazioni, per cui mi limito a ribadire che è il volume meno riuscito della trilogia. Cosa magari giustificata dal fatto che Sanderson sta seguendo troppi filoni narrativi per poter essere brillante, scorrevole e completo in ognuno di essi. È vero che è ormai affiancato da una notevole squadra di collaboratori, ma anche se per il momento tutte le ciambelle gli riescono col buco, è difficile che possano riuscirgli tutte con un buco bello rotondo.

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