Fred Hoyle

La Nuvola Nera

ed. Feltrinelli 1959 (The Black Cloud - 1958)

1964, osservatorio astronomico di Monte Palomar. Si scopre che un’immensa, e mai vista prima, nuvola di gas interstellari si sta pericolosamente avvicinando al sistema solare. Si tratta di un organismo vivente, antichissimo, grande come l’orbita di Venere, con una massa analoga a Giove, che sta puntando dritto sulla Terra. Il rischio è quello di un’autentica catastrofe per gli umani. Si cerca il modo di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Ma la comunità degli scienziati, oltre alla minaccia della Nuvola nera, si trova a dover affrontare anche la reazione dei politici, il cui proposito sarebbe quello di celare all’opinione pubblica la scoperta per non creare allarmismo. La Nuvola però, nella sua distruttività, forse nasconde delle sorprese positive. Potrebbe trattarsi di un’intelligenza, un possibile contatto con l’universo e il preludio a una conoscenza superiore, sebbene possa sembrare fantascienza.

Un romanzo "vecchio", su cui l'occhio e' caduto per caso, vagando tra gli scaffali della libreria, in cerca di un libro che "avrebbe dovuto" essere in un certo posto, ma non c'era.

Un bel romanzo, scritto da un'ottimo scrittore che era anche un grande scienziato. Un romanzo "classico" sull'incontro con una intelligenza "aliena". Molto aliena, come era normale questione intellettuale a quell'epoca. Ci si chiedeva se l'intelligenza potesse o meno assumere forme fisiche diverse da quelle di un "costrutto" basato sulla catena del carbonio, e se, in caso affermativo, sarebbe stata identificabile e si sarebbero potuti stabilire contatti.

Molti romanzi, piu' o meno intelligenti, piu' o meno originali, e scritti piu' o meno bene, hanno investigato queste questioni. La Nuvola Nera credo sia tra i migliori in assoluto. E' pervaso anche da quell'aspetto ottimistico nel futuro dell'umanita' che era tipico dell'epoca... epoca di grandi conquiste scientifiche, epoca in cui la scienza era considerata la possibile salvatrice dell'umanita'. Hoyle era un vero scienziato, e quindi non e' mai caduto nelle trappole dell'esaltazione delle speranze, anzi, e' spesso molto critico verso la scienza stessa. Ma questo romanzo non avrebbe mai potuto essere scritto oggi, in cui predomina il senso catastrofico della scienza, e stanno tornando incredibilmente di moda gli aspetti esoterici e magici.

E' un periodo di pessimismo, questo, forse troppo, anche se ci sono valide ragioni perche' lo sia... ma rileggendo questi vecchi romanzi, un poco delle speranze di una volta possono ancora fare capolino, e portare un minimo di sollievo.

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