George R.R. Martin

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco

ed. Mondadori 1999 (A Song of Ice and Fire - 1996)

From Publishers Weekly

In a world where the approaching winter will last four decades, kings and queens, knights and renegades struggle for control of a throne. Some fight with sword and mace, others with magic and poison. Beyond the Wall to the north, meanwhile, the Others are preparing their army of the dead to march south as the warmth of summer drains from the land. After more than a decade devoted primarily to TV and screen work, Martin makes a triumphant return to high fantasy with this extraordinarily rich new novel, the first of a trilogy. Although conventional in form, the book stands out from similar work by Eddings, Brooks and others by virtue of its superbly developed characters, accomplished prose and sheer bloody-mindedness. Although the romance of chivalry is central to the culture of the Seven Kingdoms, and tournaments, derring-do and handsome knights abound, these trappings merely give cover to dangerous men and women who will stop at nothing to achieve their goals. When Lord Stark of Winterfell, an honest man, comes south to act as the King's chief councilor, no amount of heroism or good intentions can keep the realm under control. It is fascinating to watch Martin's characters mature and grow, particularly Stark's children, who stand at the center of the book. Martin's trophy case is already stuffed with major prizes, including Hugos, Nebulas, Locus Awards and a Bram Stoker. He's probably going to have to add another shelf, at least.

Ho aspettato a lungo prima di presentare questo romanzo di Fantasy per diverse ragioni.

La prima e' che avevo in mente di dedicare una sezione speciale alle lunghe serie, specialmente quelle in cui non vi e' solo un romanzo che spicca e merita, mentre il resto e' riempitivo, ma e' proprio l'intera serie, la storia nel suo complesso, che merita di essere letta. Un'altra ragione e' che questa serie non e' affatto finita, anzi. Sta per uscire in questi giorni l'edizione inglese del quarto volume, e a novembre seguira' quella americana. Ora pero' ho un po' abbandonato l'idea di una sezione separata, e comunque se la iniziassi sarebbe piu' un luogo di una vera recensione, non un semplice invito alla lettura come faccio qui. Inoltre e' dal 1996 che Martin ha iniziato questa storia, ed evidentemente scrive lentamente. Ad aspettare la conclusione per parlarne puo' richiedere ancora molto tempo. Per questo ho deciso di presentarlo ora.

Questa e' una storia di fantasy che spicca, e di molto, su tutto il panorama sconfinato che viene oggi prodotto sotto questa etichetta di "genere letterario". Come dice la recenzione di Publishers Weekly, che ho dovuto usare in mancanza di un analogo italiano in rete, e' una storia che spicca decisamente rispetto a lavori di analogo tema di Eddings (a cui io devo il mio primo approccio alla Fantasy moderna, e di cui parlero' presto) e Brooks. Su questa affermazione non penso ci possano essere dubbi (anche se mi sembra azzardato paragonare un innovatore come Eddings a Brooks) ma credo che sottovaluti di molto il pregio della storia di Martin. E uso il termine "storia" non a caso, perche' e' da li' che si deve partire. Questa e' una Storia, non e' semplicemente l'invenzione di un mondo immaginario, con le sue popolazioni strane, la magia, e le vicende di qualche eroe di turno, magari che non sa di esserlo e deve passare molte peripezie per scoprirlo. Questa e' la storia di un mondo immaginario, abitato da umani e da "altri", in cui vi e' sicuramente della magia (ancora non completamente svelata dopo circa 2500 pagine di racconto), in cui pero' la gente vive, agisce, sogna,... e muore, molto spesso lasciando i propri sogni inconclusi. Per "gente" intendo ovviamente la moltitudine di personaggi che entrano (ed escono) dalla vicenda, con le loro emozioni, la loro voglia di vivere, i loro difetti. La cura nel definire i dettagli che rendono ogni personaggio credibile, comprensibile, anche quando si comporta in un modo che non ci piace, e' uno dei pregi di questo lavoro di Martin. Sono personaggi "veri", nel bene e nel male, aspetti che convivono in tutti, in proporzioni diverse ed in tempi diversi, come in ogni persona reale. E come ogni persona reale, anche se sei importante, o potresti diventare un eroe che cambia il corso della storia, ti puo' succedere di essere colpito da una freccia vagante, di cadere da cavallo, di essere vittima di un attentato riuscito, di ammalarti senza riuscire a guarire... e di morire. Questo e' un altro pregio del lavoro di Martin. In questa storia i personaggi principali hanno la tendenza ad essere soggetti agli accadimenti quotidiani ne' piu' ne' meno di ogni altra "comparsa". Questa "consapevolezza", cui il lettore arriva dopo non molto, aiuta nel valutare l'umanita' di ogni personaggio nel corso del racconto, perche' non puoi sapere, e veramente, cosa gli succedera' nella pagina successiva, e quindi sei piu' attento alle sue azioni, alle sue emozioni del momento. Un altro elemento, non nuovo, ma ottimamente utilizzato da Martin, consiste nello svolgere il racconto attraverso capitoli ognuno dei quali e' il punto di vista di uno dei personaggi principali (e sono tanti). Anche se al primo impatto puo' far sembrare il racconto un po' frammentato, saltando da un evento ad un altro, da una persona ad una completamente diversa, l'effetto e' intenso, perche' permette di osservare, da parte del lettore, gli avvenimenti con l'intera consapevolezza, ma solo quella, del personaggio in questione. Non solo vedendo le cose dal suo punto di vista, ma "sentendo" le sue emozioni, capendo le sue ragioni. E l'osservare la vicenda che si svolge da punti di vista anche contrastanti e' uno dei pregi della narrazione. La vicenda di per se' stessa inizia in modo abbastanza standard, ma poco alla volta si intravedono cose e persone che non si comportano secondo la stessa logica degli altri, e mentre la lunghissima estate sta finendo, si avvicina l'altrettanto lungo periodo invernale, riportando qua e la' alla memoria antichi ricordi, ragioni dell'esistenza di vecchie tradizioni e sistemi di difesa, di cui rimangono vecchie leggende ma nessuna consapevolezza. Questo aspetto e' uno di quelli che piu' ho apprezzato, perche' fa venire alla mente molte situazioni analoghe nel nostro mondo reale. Situazioni in cui si e' persa la memoria storica di certi pericoli, del perche' di antiche consuetudini di prudenza. E, spesso, non tenerne conto porta a grandi disastri. Il linguaggio che viene usato, e anche questa e' una piacevole sorpresa, e' un linguaggio "per adulti". Perche' vi e' molta violenza, nel mondo che viene raccontato, e la violenza e' un evento quotidiano, spesso inevitabile, ma qualche volta cercata, perche' puo' dare potere. E come tale viene descritta, come parte della vita di questa gente, come una cosa che fa anche male, che da' dolore, e a volte viene usata proprio per questo. E c'e' ovviamente sesso, e anche questo viene descritto per quello che e', sia esso coniugale, mercenario o di violenza, senza insistenza, ma apertamente, perche' anche questo aspetto e' parte sostanziale della vita, delle emozioni di una persona. In tre volumi di piu' di 800 pagine ognuno c'e' posto per molti avvenimenti, molte storie personali, alcune che si sono chiuse, mentre molte altre si aprono, con nuovi personaggi che entrano in scena o semplicemente acquistano un'importanza che non sembravano poter avere. E molto deve essere ancora raccontato. Alcuni personaggi sembrano essere destinati a ruoli particolari, per come si intravede un possibile sviluppo, ma ormai ho capito che con Martin ogni pagina puo' essere una sorpresa....

A costo di diventare noioso, voglio nuovamente fare osservare alcuni fatti che non credo siano di poca importanza nel favorire la disaffezione alla lettura degli italiani. Le due copertine che ho usato per illustrare questa storia sono quelle dei primi due volumi dell'edizione italiana, che pero' rappresentano, insieme, il primo volume dell'edizione americana, dal titolo "A Game of Thrones". Io ho l'edizione in brossura di quel volume, cosi' come del secondo, "A Clash of Kings", anche questo diviso in due parti in Italia. Ogni volume, di piu' di 800 pagine, costa tra i 7 e gli 8 dollari, cioe' meno di ognuna delle due meta' in Italia. Poiche' poi le mie visite negli USA sono diminuite, il terzo volume, "A Storm of Swords", l'ho preso in Italia, questa volta diviso in tre volumi, essendo di 900 pagine. Il costo dell'edizione rilegata americana e' di circa 27 dollari, I tre equivalenti volumi italiani, sempre rilegati, con la ripetizione dell'elenco dei personaggi, introduzioni aggiunte per unire la storia e ammennicoli vari, ammontano a circa 53 euro, cioe' piu' di 60 dollari. Penso ci sia poco altro da aggiungere.

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