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Alex Marshall
A Crown for Cold Silver Ed. Orbit Books 2015 |
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Twenty years ago, feared general Cobalt Zosia led her five villainous captains and mercenary army into battle, wrestling monsters and toppling an empire. When there were no more titles to win and no more worlds to conquer, she retired and gave up her legend to history. |
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Dopo la pubblicazione del secondo volume di questa serie, mi sono deciso a leggere il primo, che avevo messo da parte in attesa di vedere se davvero arrivava un seguito, ma che mi aveva molto colpito per la quantità di recensioni positive ricevute dai lettori di lingua inglese. Non mi aveva particolarmente preoccupato che qualche lettore si lamentasse della complessità del linguaggio e dell'uso di parole strane, perché nei romanzi fantasy basati su mondi immaginari e ben diversi dalla Terra che conosciamo è ragionevole aspettarsi di trovare un po' di neologismi, in particolare come nomi di animali e piante ma anche come oggetti comuni, per rendere evidente la differenza. Però mi sbagliavo, e non di poco, tanto che fino almeno a metà del romanzo mi stavo pentendo della mia decisione. Il fatto è che non si tratta solo di qualche neologismo dovuto ad un mondo diverso dal nostro, che pure sono presenti in abbondanza, ma proprio la scelta di vocaboli non usuali, specialmente nei dialoghi ma non solo. In parte è dovuto all'aspetto truce e spesso volgare del linguaggio di alcuni personaggi, che porta Marshall ad usare termini che non si usano tutti i giorni, ma anche in parti descrittive o in dialoghi diciamo "normali" ho dovuto ricorrere molto spesso al dizionario, e quello elettronico del Kobo non sempre è stato sufficiente. È vero che la responsabilità principale di questa difficoltà è nella mia modesta padronanza dell'inglese, ma onestamente quasi mai mi sono trovato in necessità di consultare il dizionario tanto di frequente. Anche se molto spesso il senso del discorso è chiaro e il significato generale di un vocabolo a me sconosciuto comprensibile dal contesto, in questo modo si perde la sensazione esplicita del "tono" usato dall'autore con la sua scelta lessicale, e il "tono" della narrazione ne rappresenta una componente fondamentale. |
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