Joe Abercrombie
Before They are Hanged Ed. Pyr (2007) |
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Superior Glokta has a problem. How do you defend a city surrounded by enemies and riddled with traitors, when your allies can by no means be trusted, and your predecessor vanished without a trace? It s enough to make a torturer want to run if he could even walk without a stick. |
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Secondo capitolo della triologia The First Law, dopo The Blade Itself, che mi era piaciuto molto. Normalmente i secondi volumi delle trilogie fantasy sono i peggiori, poichè il mondo che si è costruito e presentato nel primo volume non è più una novità, ma siamo anche lontani dalla conclusione della storia, per cui non è affatto raro che il secondo volume sia solo uno stanco trascinamento tra la presentazione della vicenda, e del mondo fantastico in questione, e la sua conclusione. Anche quando non è così squallido, difficilmente il secondo volume riesce ad avere lo stesso impatto del primo e del terzo. Questo Before They are Hanged ci va invece molto vicino. Non ho ancora letto il terzo volume e quindi devo basarmi solo sulla continuità con il primo, ma la tensione narrativa non viene assolutamente meno, e se ormai i diversi personaggi sono completamente caratterizzati (il che come avevo detto nel mio commento al primo volume è uno degli aspetti migliori di questa storia), le scene di azione, altro piatto forte di Abercrombie, aumentano di numero e si hanno i primi scontri tra grossi eserciti. Sempre descritti come deve essere. Tutti i personaggi principali acquistano ulteriore spessore, anche perchè si viene a conoscenza di particolari del loro passato prima ignoti, e la loro evoluzione è continua, insieme allo sviluppo della vicenda. L'ambiguità di intenti di Bayaz, il Primo dei Maghi, diventa sempre più evidente, mentre tra i suoi riluttanti "seguaci" inizia a sviluparsi un debole segnale di cameratismo, di fronte ai grossi pericoli che devono affrontare insieme. Ma è l'Inquisitore Glokta, il cuo sviluppo poteva ritenersi concluso nel primo volume, che mi ha stupito di più per la capacità di presentare nuove capacità, nuove sfacettature di personalità sempre tormentate dal dolore che il semplice vivere gli pone, ma di cui non può fare a meno perchè alla vita è fortemente attaccato. Un eccezionale personaggio, la cui funzione poteva sembrare esaurita, ma invece per fortuna non lo è. Con lo scoppio della guerra guerreggiata con i selvaggi del nord, la figura dell'ex Maggiore West, rapidamente promosso sul campo per evidente mancanza di alternative valide, acquista sempre più spessore e importanza nella narrazione, e rappresenta, insieme agli ex compagni di Bloody Ninefinger, il miglior punto di vista per la narrazione del primo vero scontro campale tra l'esercito dell'Unione e gli uomini del nord. Un'ottima continuazione della trilogia, e ora sono ansioso di leggerne la conclusione. |
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