Leigh Bardugo

Tenebre e Ghiaccio

Ed. Piemme 2013

 



Circondata da nemici, quella che un tempo era la potente nazione di Ravka è ora un regno diviso dai conflitti e letteralmente tagliato in due dalla Distesa, un deserto di impenetrabile oscurità, brulicante di mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un'orfana il cui unico conforto è l'amicizia dell'amico Malyen, detto Mal. Eppure, quando il loro reggimento viene attaccato dai mostri e lui resta ferito, in Alina si risveglia un potere enorme, l'unico in grado di sconfiggere il grande buio e riportare al paese pace e prosperità. Immediatamente viene arruolata dai Grisha, l'élite di maghi che, di fatto, manovra l'intera corte, capeggiata dall'affascinante mago Oscuro. Ma al sontuoso palazzo, dove gli intrighi e il lusso dei balli è tale da stordire e confondere, niente è ciò che sembra, e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.

Dopo aver letto le prime cinquanta pagine avevo molte aspettative per questo romanzo, che presenta un'ambientazione abbastanza originale, con nomi e comportamenti che si richiamano esplicitamente alla tradizione russa, e l'ambientazione è adeguata a questa scelta. I personaggi si presentano all'inizio abbastanza ben caratterizzati in una struttura sociale che si richiama anch'essa all'impero russo, e in cui i conflitti tra classi con poteri diversi è decisamente forte, con i poteri della magia a fare da vero discriminante. L'aspetto Young Adult è evidente fin dall'inizio, ma non tale da dare fastidio alla lettura anche per un adulto. Purtroppo però queste speranze iniziali non sono state confermate dalla lettura completa, perché dopo un po' prende decisamente il sopravvento un forte aspetto romance, che risulterà alla fine completamente preponderante. Ed è per di più un romance adolescenziale, fatto di emozioni improvvise basate sul niente, attrazioni sessuali contrastanti a base di sguardi occasionali che guidano l'umore e l'azione della protagonista principale, e unico punto di vista della storia, che è combattuta tra un amore giovanile e "onesto" e l'attrazione forte ma ambigua per il personaggio di gran lunga più potente della vicenda.
La storia è molto semplice, e ovviamente non ha una conclusione se non parziale: la protagonista sceglie il suo amore giovanile e fugge con lui.
Ho dato un giudizio forse troppo negativo, perché lo stile di scrittura non è malvagio, per cui sono sicuro che il romanzo sarà molto apprezzato da ragazze in piena crisi da sviluppo e a cui piacciono le storie fantasy, e magari anche semplicemente a chi piace una storia romantica contrastata, ma quest'ultimi potrebbero trovare decisamente di meglio fuori dal fantasy. Sembrerebbe che i due seguiti siano un po' migliori, ma ho ormai capito che non sono per me.
Leggendo i commenti dei lettori di lingua inglese, ho trovato anche stigmatizzati degli errori fatti dalla Bardugo nella gestione dei nomi nella tradizione russa: la protagonista Alina Starkov dovrebbe invece chiamarsi Starkova, e un altro personaggio maschile ha invece un nome assolutamente femminile, per cui l'autrice è stata un po' leggera anche nel controllare i particolari della sua ambientazione, di cui è abbastanza orgogliosa ed è uno degli elementi che mi era piaciuto all'inizio. Ma fossero solo questi i punti deboli del romanzo...

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