Joe Abercrombie

Tredici Lame

Ed. Mondadori 2017

 

 

 


Mercenari ubriaconi, eroi pericolosamente schizofrenici, stregoni che gestiscono banche micidiali come eserciti, scalcinate compagnie di guerrieri, cortigiane e soldati. Spadaccini boriosi e donne che conquistano il potere col ferro e col veleno. Sangue, polvere, sudore. Il Nord gelido e nebbioso dei clan e le menzogne delle corti principesche del Sud. E oro, oro, e oro, più crudele dell'acciaio, più potente della magia nera. Questo è il mondo di Joe Abercrombie, la stella più ferocemente ironica e dotata del grimdark, il fantasy brutale e senza compromessi che guarda al George R.R. Martin del "Trono di Spade" come suo modello di riferimento, spingendosi ancora più avanti. Tornano i protagonisti dei romanzi della "Prima Legge" che li hanno resi famosi in tutto il mondo, svelando nuovi dettagli su chi credevamo già di conoscere, dal deforme Inquisitore Glokta a Novedita il Sanguinario, dalla condottiera Murcatto all'irresistibile Nicomo Cosca, soldato di ventura e voltafaccia senza scrupoli. E poi compaiono anche nuovi personaggi e ambientazioni, come la strana coppia composta da Shev, ladra con un debole per le belle ragazze, e Javre, l'inarrestabile Leonessa di Hoskopp, braccate da nemici implacabili e da una irresistibile tendenza a cacciarsi nei luoghi peggiori del mondo.Tredici racconti, affilati come lame. Battaglie e tradimenti, fughe rocambolesche e colpi di scena si susseguono in un vortice che ribalta tutto quello che credevamo di conoscere sul fantasy, con una scrittura epica e audace, dove l'ironia e il cinismo fanno spiccare ancor più, in mezzo alle mille menzogne e ombre della nostra vita, anche l'amicizia e la dedizione, l'amore e il coraggio che possono farsi largo anche nella polvere e nel sudore della battaglia più feroce.

Tredici racconti che si svolgono nel mondo de La Prima Legge, e anche dei suoi seguiti, di cui avevo parlato qui e qui...
Sono sicuramente racconti piacevoli da leggere, che rafforzano, se ce ne fosse ancora bisogno, l'idea di una narrativa esplicita e violenta, che ha confermato, molto più di George Martin, il concetto del grimdark fantasy di cui Abercrombie è sicuramente autore di spicco ma che forse può trovare la sua vera origine, in questa particolare accezione, nella serie della Black Company di Glen Cook.
Lettura piacevole dicevo, ma che non può che confermare le ragioni del perché a me poi i racconti non piacciono molto. Sono quasi tutti episodi di avvenimenti maggiori, e avrebbero potuto essere capitoli dei romanzi precedenti. Voglio dire che non presentano aspetti nuovi, spunti speciali, una storia innovativa, ma solo qualche dettaglio più esplicitato di personaggi e situazioni già abbondantemente viste. Fa eccezione la serie di racconti basati sulle avventure di Shev, Carcolf e Javre che sono quasi un romanzo breve, a sé stante e rappresentano l'unica novità interessante di questo volume. Sono tutti racconti già apparsi in precedenza, in raccolte o riviste, e quindi non rappresentano assolutamente una novità in alcun senso. Certamente riuniti insieme riescono a creare uno spessore narrativo di un certo peso, ma non sono al livello di un nuovo romanzo.
Può essere interessante avere una fugace idea di cosa potesse essere un personaggio come Glokta prima di essere catturato e torturato fino a farlo diventare quello che conoscevamo, ma è una curiosità che poi non è nemmeno tanto importante, come la stessa cosa può essere per una Shy all'inizio della sua esperienza da fuorilegge, con tutte le perplessità e indecisioni che l'inesperienza e la giovane età comportano. Nemmeno il dimostrare come Novedita il Sanguinario fosse qualche volta un po' fuori di testa è una grande novità, anche se, onestamente, è una situazione che non mi sembra davvero corrispondente al personaggio conosciuto nei romanzi in cui, al di fuori delle crisi da berserker che lo coglievano nei momenti critici dei combattimenti, é sempre sembrato una persona estremamente violenta ma razionale.
Tutto sommato una lettura divertente, sempre al livello cui Abercrombie ci aveva abituato, però in gran parte scene aggiunte a situazioni conosciute ma che non aggiungono molto a quello che già si sapeva.

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