On a cold spring night in 1952, a huge meteorite fell to earth and obliterated much of the east coast of the United States, including Washington D.C. The ensuing climate cataclysm will soon render the earth inhospitable for humanity, as the last such meteorite did for the dinosaurs. This looming threat calls for a radically accelerated effort to colonize space, and requires a much larger share of humanity to take part in the process.
Elma York’s experience as a WASP pilot and mathematician earns her a place in the International Aerospace Coalition’s attempts to put man on the moon, as a calculator. But with so many skilled and experienced women pilots and scientists involved with the program, it doesn’t take long before Elma begins to wonder why they can’t go into space, too.
Elma’s drive to become the first Lady Astronaut is so strong that even the most dearly held conventions of society may not stand a chance against her. |
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Un romanzo apparso nel 2018 che è stato candidato all'Hugo di quest'anno, ma che in realtà è il prologo, insieme ad un secondo romanzo già apparso, The Fated Sky, di una novella, The Lady Astronaut of Mars, che ha vinto l'Hugo nel 2014. La Kowal ha anche scritto, sempre nel 2014, un racconto breve che può essere considerato un prologo del prologo. La serie è prevista proseguire con almeno altri due romanzi e sicuramente con un certo numero di narrazioni più brevi. Io non ho ancora letto la novella che ha dato inizio al tutto, anche se l'autrice ha dichiarato di aver cercato di scrivere questo romanzo che dovrebbe essere l'inizio ufficiale della storia in modo che entrambi potessero essere letti indipendentemente, ma indubbiamente il sapere che esisterà una Elma York su Marte toglie qualche tensione nella lettura di The Calculating Stars, che si sia o meno letta la novella di partenza.
Però non è uno spoiler particolarmente forte, per cui posso parlare di questo romanzo ignorando completamente il resto.
Il romanzo è di fatto una storia alternativa, ma il suo pregio maggiore ai miei occhi è che al momento ha ancora poco di alternativo. Nei primi anni 90 del secolo scorso un grosso meteorite precipita al largo della costa est degli Stati Uniti, distruggendo praticamente l'intera costa sia direttamente che indirettamente per gli tsunami generati nell'impatto. Ma quello che diventa rapidamente chiaro al resto della nazione, e al mondo intero, è che gli effetti secondari dovuti all'enorme quantità di vapore acqueo proiettato in atmosfera nel giro di qualche decina di anni avrebbe portato la temperatura degli oceani vicina all'ebollizione. L'unica speranza per l'umanità è di spingere al massimo lo sviluppo del volo spaziale per cercare di costruire habitat vivibili sulla Luna e su altri pianeti, sostanzialmente su Marte. Come potenza tecnologicamente dominante, gli Stati Uniti danno un maggiore impulso a quello che era l'embrione del Progetto Apollo, ma anche altri paesi si uniscono, nonostante le conseguenze climatiche dell'impatto meteorico siano state gravi per buona parte di loro.
Il romanzo è la cronaca di questo tentativo, in pratica la forzatura del Progetto Apollo, con l'indispensabile ma controversa partecipazione internazionale e con l'esplosione più immediata di alcuni problemi sociali del tempo: quello razziale e quello di genere.
E per una persona come me, che quei tempi li ha davvero vissuti, quella cronache leggermente distorta è piaciuta molto, e credo che la Kowal abbia saputo cogliere davvero molte delle contraddizioni del tempo, più facilmente messe a nudo in un universo in cui la necessità di sviluppare la colonizzazione dello spazio era una questione di vita o di morte, e in cui non si poteva rinunciare ad alcuna risorsa, nonostante le remore personali di chi ancora era legato a vecchie logiche e non si accorgeva di quanto la realtà era cambiata.
Nei seguiti forse si avranno più aspetti fantascientifici, ma io ho apprezzato molto anche questo romanzo così comè.
PS - mentre scrivevo queste brevi note, il romanzo ha vinto il Premio Nebula 2019 e il Locus Award 2019
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