Kameron Hurley

Il Destino della Legione

Ed. Fanucci 2019

 

Ai confini dell'universo, uno sciame di navi-mondo in decomposizione, conosciuto come la Legione, sta viaggiando tra le stelle e da generazioni è stata intrapresa una guerra per sottometterla, senza una chiara risoluzione. Mentre i mondi continuano a morire, afflitti da un cancro che porterà alla scomparsa di tutte le razze, viene messo in atto un piano disperato. Zan si sveglia senza memoria, prigioniera di un popolo che dice di essere la sua famiglia. Le viene detto che è la loro salvezza, l'unica persona in grado di superare le barriere del Mokshi, una nave-mondo che ha il potere di lasciare la Legione. Ma questa sua nuova famiglia non è la sola a voler ottenerne il controllo. In poco tempo, Zan sarà costretta a scegliere da che parte stare in una guerra che la porterà a intraprendere un lungo viaggio, dai margini estremi delle navi-mondo fino al ventre stesso dell'universo. Scoprirà, nelle sue continue rivelazioni, di avere in sé il potere di distruggere la Legione così come di salvarla. Ma riusciranno lei e i suoi seguaci a sopravvivere agli orrori di questo luogo e della sua gente abbastanza a lungo per salvarla? Riuscirà Zan a capire chi è e da che parte stare?

A parte che il titolo originale, Stars are Legion, poteva essere tradotto letteralmente con una resa molto più efficace, si tratta di un buon romanzo. Buono, ma molto lontano dall'essere perfetto, e tutto sommato condivido molte delle critiche che ho potuto trovare. Avendo letto la traduzione italiana, non posso dire nulla sulla piattezza di linguaggio che alcuni hanno osservato se non che, se questo è il caso, la traduttrice ha smussato molto questo problema. Ma indubbiamente, a fronte di un'ambientazione estremamente originale e dal potenziale davvero ampio, la sua resa nello sviluppo del romanzo è abbastanza povera, con più splatter del necessario e troppa insistenza sul putridume
Il punto di partenza, che però va scoperto poco alla volta, è l'esistenza di un gran numero di "mondi", la Legione, sostanzialmente organici ma che forse sono sviluppati intorno ad una struttura metallica, entro cui vivono degli esseri apparentemente umani. Questi mondi si stanno degradando, e gli umani lottano, mondo contro mondo, per depredarne le residue risorse.
Capisco e condivido largamente il voler rendere quasi visivamente evidente un concetto base, e che cioè tutta la materia organica di quei mondi è sostanzialmente la stessa cosa, indipendentemente dall'intelligenza, grande o piccola, che può guidare l'azione di una sua piccola o anche minuscola parte, e che quindi può indifferentemente essere riciclata e rigenerata, ma mi sarei aspettato forse qualcosa di più ampio, di più visionario, che invece non c'è.
La scelta narrativa di basare la storia su una perdita di memoria del personaggio principale, che è recuperata lentamente durante l'intero romanzo, dà la possibilità di mantenere una certa tensione continua dovuta proprio allo scoprire poco alla volta le ragioni di quello che succede, nascoste nel passato non ricordato, ma rende anche i personaggi principali non "completi", degli oggetti da scoprire lentamente, che saranno interi solo alla fine. E per mantenere queso aspetto narrativo, anche il personaggio che si alterna come PoV a quello principale senza memoria non rivela mai niente di completo sul passato. Quindi una buona tensione narrativa ma dei personaggi cui manca sempre qualcosa.
Il finale, che dovrebbe chiarire tutti i dubbi e i problemi, è invece un po' deludente, probabilmente perché rimanda ad un possibile e probabile seguito qualche spiegazione di più sull'ambiente in cui tutto si svolge, ma anche la vicenda specifica di questo romanzo ha una conclusione solo parziale e non molto ben chiarita.
Quindi un romanzo con un'ambientazione davvero stupefacente, con potenzialità incredibili, ma con una storia solo in parte all'altezza del contenitore. Un romanzo che ho letto con piacere, ma concludendo che avrebbe potuto essere decisamente meglio.

 

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