Equal parts sword-and-sorcery action/adventure and noir whodunit, Bledsoe's finely polished debut is evocative of fantasy legend Fritz Leiber's classic tales of Fafhrd and the Gray Mouser. Bledsoe's narrative, while set in a comparable world, features only one protagonist: sword jockey Eddie LaCrosse, a private investigator who has spent most of his life trying to distance himself from a shadowy and tragic past. When his old childhood friend, King Philip of Arentia, enlists his help to unravel a scandalous mystery surrounding the brutal death of the young royal heir—a murder in which the king's beautiful wife, Rhiannon, is the prime suspect—LaCrosse accepts only to encounter a deity who forces him to come to grips with the horrific events of his youth. Incorporating elements from both hard-boiled mystery and heroic fantasy, Bledsoe's genre-blending first novel is both stylish and self-assured: Raymond Chandler meets Raymond E. Feist.

Alex Bledsoe è un autore piuttosto prolifico nel campo della sword & sorcery e dell'urban fantasy, ma questo è il suo romanzo d'esordio, che apre una serie ancora in sviluppo e arrivata al quinto titolo. Molti giudizi critici lo hanno definito un hard-boiled fantasy, ed è in parte vero, ma con molti distinguo. Che il personaggio principale mostri molte delle caratteristiche degli investigatori hard-boiled è ovvio, ma non si muove nella stessa ambientazione, e questo alla fine fa una grossa differenza anche per il suo comportamento e il suo carattere. L'insistere solo su questo aspetto toglie molto valore a questa opera, secondo me, che è invece molto ben pensata, con una storia non banale a fare da base, anche se con molti aspetti diciamo abbastanza scontati, che ne rappresentano il vero limite. Non ho al momento alcuna idea di come Bledsoe svilupperà il personaggio base, ed eroe della situazione, nel seguito della serie, ma qui, nella sua prima apparizione, mostra apertamente sia qualità che limiti, ed ha bisogno di molti eventi "casualmente" favorevoli per uscire salvo da situazioni estremamente difficili. La storia è abbastanza complessa, e si svolge in un mondo apparentemente medievaleggiante, ma sostanzialmente fiabesco, con una buona dose di sovrannaturale. Il personaggio principale, in accordo con gli stereotipi dei noir, agisce sotto l'influsso di una vecchia tragedia personale che lo condiziona pesantemente. Questo comporta una certa dose di pensamenti di autocommiserazione e meditazioni varie ma le scene di azione sono abbondanti e molto ben descritte.
È una narrazione in prima persona, stile che non apprezzo completamente, ma che, oltre a molti difetti, ha anche qualche pregio, e il principale è la possibilità di sapere tutto del personaggio che racconta. Tutte le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi dubbi, come vede la realtà circostante e le azioni degli altri. È una visione estremamente limitata per una vicenda complessa, ma è molto profonda e coinvolgente, se l'autore, come in questo caso, sa scrivere.
Lo sviluppo della storia è tenuto sotto controllo stretto, e la conclusione è pienamente soddisfacente, potendola rendere una lettura autoconclusiva, anche se i personaggi sono lì pronti ad altre possibili avventure, che sappiamo esserci poi state.
Tutto sommato un romanzo divertente e un po' diverso dai soliti fantasy, che fa venire voglia di vedere cosa altro è capace di inventarsi l'autore.