Nicholas Eames

Kings of the Wyld

Ed. Orbit 2017

 

GLORY NEVER GETS OLD.
Clay Cooper and his band were once the best of the best, the most feared and renowned crew of mercenaries this side of the Heartwyld.
Their glory days long past, the mercs have grown apart and grown old, fat, drunk, or a combination of the three. Then an ex-bandmate turns up at Clay's door with a plea for help—the kind of mission that only the very brave or the very stupid would sign up for.
It's time to get the band back together.

Ha l'epicità di George R.R. Martin, la truculenza di Joe Abercrombie, e lo stile narrativo di Boccaccio (sì, quello del Decamerone), perché in effetti si tratta di una commedia con forti aspetti umoristici, ma io che non ho la cultura letteraria adeguata per fare dei paragoni davvero colti, li lascio ad altri più competenti di me.
Secondo le dichiarazioni dell'autore, la sua intenzione era quella di scrivere una storia di avventure, in cui bande di mercenari avessero più o meno il ruolo dei gruppi musicali dei nostri tempi: grande notorietà, gruppi di fanatici sostenitori, raduni e festival, pur conservando l'aspetto militaresco di compagnie di ventura al soldo di interessi vari. Per ottenere questo ha inventato un mondo molto particolare dove sono presenti, oltre agli umani normali che rappresentano la maggioranza, i sopravissuti di una super razza quasi umana che aveva dominato il mondo fino a qualche millennio prima proveniendo da una dimensione parallela o giù di lì, e anche praticamente immortali, e poi una miriade di creature mostruose, con poteri da piccoli ad enormi, che rappresentano il principale obiettivo di caccia delle bande mercenarie. Gli esperti dicono che si tratta sostanzialmente di tutti i mostri di Dungeon and Dragons, ma io sono completamente vergine di quel gioco, e non posso nè confermare nè confutare. Queste creature sono concentrate in una enorme foresta che separa due zone occupate dagli umani, foresta dentro la quale gli umani stessi possono entrare solo a loro rischio e pericolo per la possibilità di contrarre una infezione assolutamente mortale, ma dove, oltre ai trofei rappresentati da queste mostruose creature stesse, possono anche essere trovati manufatti dell'antica civiltà che aveva dominato il mondo, manufatti preziosi per la loro tecnologia e che quindi aumentano l'interesse per le bande guerriere di rischiare la vita pur di conquistarsi gloria e bottino entrando in questa foresta.
La storia di questo primo volume di una trilogia che però sarà rappresentata da romanzi sostanzialmente indipendenti, perché racconteranno la storia di bande diverse, è la storia di come i componenti di una vecchia banda, chiamata Saga, la più famosa e invincibile ai suoi tempi, si sentono costretti a rimettersi insieme, ormai abbastanza anziani e senza più le forze di un tempo, per salvare da un pericolo mortale la figlia di uno di loro. Per far questo devono anche semplicemente salvare il mondo intero.
Quando dico che il romanzo ha la struttura di una commedia, voglio dire che la vicenda è descritta con un discreto umorismo, ogni episodio è in parte esagerato ma con adeguata ironia, e i personaggi svolgono ruoli che assomigliano molto a quelli della Commedia dell'Arte. L'aspetto più evidente della commedia è sicuramente come viene trattata la popolazione di "mostri" che possono essere trovati all'interno della foresta di Heartwyld
: praticamente ogni mostro che l'immaginazione umana ha potuto immaginare nella sua storia è certamente presente in questa foresta, più qualcuno non ancora immaginato. Ma in realtà sono mostri che servono solo per rappresentare un terrore per i personaggi del romanzo e un'indicazione del coraggio necessario per affrontarli, mentre per il lettore sono solo curiosità più o meno comiche.
Questo aspetto di commedia, molto evidente nei capitoli iniziali del romanzo, tende poi a farsi più sottile, quasi evanescente, lasciando spazio ad un romanzo di sentimenti e di emozioni. I componenti della banda sono ognuno la rappresentazione di un particolare modo di porsi rispetto al mondo, e se all'inizio questo aspetto appariva con la stessa ironia e divertimento della costruzione di un mostro di fantasia qualsiasi, nel proseguimento della vicenda questo non è più vero e le varie posizioni e comprensioni della realtà diventano sempre più importanti e anche emotivamente coinvolgenti. Specialmente il ruolo e la forza morale di Clay Cooper, che è il punto di vista principale dell'intero romanzo, ma non è certo il miglior combattente del gruppo, nè il più violento o quello con maggiore capacità di direzione della Banda, ma è certamente il più solido, sia fisicamente che, specialmente, moralmente.
Quindi il tono un po' picaresco dell'inizio lascia il passo ad un maggiore impegno morale, anche se sempre circondati da mandragore, draghi e mostri vari, con scene di battaglie magari un po' confuse ma sicuramente efficaci.
Un romanzo di esordio che mi sento davvero di raccomandare.

 

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