Charlie Jane Anders

All the Birds in the Sky

Ed. Tor Books 2016

 

An ancient society of witches and a hipster technological startup go war as the world from tearing itself. To further complicate things, each of the groups’ most promising followers (Patricia, a brilliant witch and Laurence, an engineering “wunderkind”) may just be in love with each other.
As the battle between magic and science wages in San Francisco against the backdrop of international chaos, Laurence and Patricia are forced to choose sides. But their choices will determine the fate of the planet and all mankind.
In a fashion unique to Charlie Jane Anders, All the Birds in the Sky offers a humorous and, at times, heart-breaking exploration of growing up extraordinary in world filled with cruelty, scientific ingenuity, and magic.

Ho letto questo romanzo non perché mi attirasse molto la sua presentazione, che anzi avrebbe dovuto farmelo evitare, ma per la sua storia nelle votazioni per il Premio Hugo 2017, che non ha vinto. Il Premio Hugo ha un sistema particolare di votazione: la prima votazione avviene tra i romanzi finalisti, cui viene aggiunta un'ulteriore opzione di "nessun premio" per dare la possibilità di non assegnare il premio, e viene eliminato il romanzo che riceve meno voti, poi tutti gli aventi diritto rivotano nuovamente tra i rimanenti e così via fino a quando ne rimangono due e tutti votano per decidere il vincitore tra i due. Nel 2017 questo All the Birds in the Sky è stato in testa a tutte le votazioni tranne l'ultima, quella che decideva il premio vinto dal romanzo rimasto a confronto: The Obelisk Gate, di N K Jemesin. La Jemesin aveva già vinto nel 2016 l'Hugo con The Fifth Season, prima parte di una trilogia di cui The Obelisk Gate è il secondo capitolo, e di cui ho parlato il mese scorso.
Ovviamente questa situazione mi ha incuriosito molto, e ho deciso di leggere questi romanzi per farmi un'opinione diretta.
Al momento di scrivere questa nota, non ho ancora letto The Obelisk Gate, ma credo di aver capito perché è successo quello che è successo
.
Questo è un romanzo molto particolare, sia come trama ma sopratutto come stile di scrittura che, in particolare nella prima metà, sembra scritto come un libro di fiabe per bambini. Il tono è sempre leggero, anche quando vengono descritte scene che dovrebbero incutere timore, le descrizioni sembrano sempre infantili. Il fatto che i protagonisti siano dei bambini non è una spiegazione, perché il narratore si presuppone non lo sia e non si rivolge ad un pubblico infantile. Il romanzo segue lo sviluppo di due ragazzini, durante il quale una scopre di avere poteri magici, in un mondo in cui esiste la magia senza che alcuno, tranne i pochissimi maghi, lo sappia, e l'altro deve riuscire a sviluppare in un modo proficuo la sua enoeme capacità scientifico-ingegneristica. Passeranno insieme, sostenendosi a vicenda, molte disavventure che li matureranno e li uniranno, ma saranno poi separati dai propri personali destini.
Quandi si rincontreranno, ormai adulti, saranno delle persone diverse, sia diverse una dall'altra che diverse da come erano da ragazzi. Sono ormai espressioni dei relativi mondi, che convivono ignorandosi completamente. Solo che lo sviluppo della società umana, su un pianeta che mostra sempre più i propri limiti di sostenibilità ambientale, porta questi due mondi ad un conflitto violento, anche se il loro obiettivo finale è sostanzialmente lo stesso anche se non identico. La parte scientifica vorrebbe trovare il modo di aprire all'umanità l'accesso ad altri mondi, in modo da garantirne la sopravvivenza anche in presenza di gravi perdite su questa terra, mentre la parte dei maghi, ecologisti totali, è disposta a sacrificare l'intera umanità in cambio della sopravvivenza della vita sulla Terra. Lo scontro può portare alla distruzione di tutto, senza alcuna salvezza, ma la ricostruzione del rapporto di fiducia tra i due ex-ragazzini, ora avversari ideologici, porta all'unione tra due coscienze collettive, una artificiale nel mondo del cloud informatico e l'altra naturale nel mondo magico della natura stessa, che porteranno ad un mondo davvero nuovo e sostenibile.
L'autrice Charlie Jane Anders, che è una trasgender, ha un passato molto attivo nel campo editoriale sia come scrittrice che come creatrice e gestore di un blog su argomenti fantascientifici molto letto ed influente. Ha anche svolto ruoli di creatrice di eventi, ed è sicuramente una delle figure più di spicco e più particolari del mondo della narrativa di genere. Questo è il suo primo romanzo, dopo tanti racconti e novelle, ed è evidente che ci ha messo molte delle sue idee di come dovrebbe essere un mondo degno di essere vissuto, nonché molto del suo modo di vivere una vita libera e consapevole.
È un romanzo molto interessante, non facile da capire in tutte le sue implicazioni, con forse troppi aspetti narrativi infantili, o per lo meno eccessivamente semplificati. È un romanzo che può piacere molto ad un certo tipo di persone, e dare anche fastidio ad un altro tipo. Per cui credo sia comprensibile quello che è avvenuto nella votazione per l'Hugo: inizialmente il romanzo ha raccolto il voto entusiasta di chi lo apprezzava completamente, che era una minoranza globalmente ma maggioranza relativa. Poi, via via che scomparivano i suoi avversari, i votanti degli altri romanzi si dividevano in modo molto ineguale, perché pochi di loro apprezzavano un romanzo così particolare, fino al ballottaggio finale in cui si è trovato in minoranza. E tutto sommato la cosa non mi stupisce...
Quando leggerò The Obelisk Gate potrò anche dire da che parte sarei stato io...

 

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