Kim S. Robinson

Icehenge

ed. Nord 1986 (Icehenge - 1985)

L'umanità ha ormai colonizzato gran parte del sistema solare ma la scienza si è spinta oltre, ed ha scoperto il segreto della longevità. Ma se la durata della vita umana ora si estende a dismisura, la memoria si sgretola, incapace di reggere al peso dei secoli: solo i ricordi più recenti sopravvivono, mentre gli eventi più remoti sono perduti per sempre. Il passato è solo una serie di frammenti che si integrano a fatica nell'esperienza personale, e rivivono come sogni e fantasie di identità precedenti. Non è solo la memoria individuale a spegnersi nei nuovi ritmi vitali, ma anche quella collettiva; una sorta di amnesia sociale dove gli eventi storici non lasciano tracce. In questo scenario s'intrecciano, a distanza di secoli le vicende di tre straordinari protagonisti, animati dagli stessi ideaii e dall'appassionata ricerca della verità: Emma Weil, una biologa che partecipa alla sanguinosa ribellione di un gruppo di coloni marziani, e ad un folle progetto di viaggio interstellare; Hjalmar Nederland, un archeologo che cerca di riportare alla luce quegli eventi ormai dimenticati, inseguendo nel desolato paesaggio marziano i fantasmi del passato; Edmond Doya, che dedica la sua vita al tentativo di svelare il mistero di Icehenge, I'immensa costruzione formata da decine di monoliti di ghiaccio, scoperta dalla prima spedizione umana su Plutone, forse un enigma generato dagli stessi eventi vissuti da Emma Weil e riscoperti da Hjalmar Nederland. Icehenge e un monumento inesplicabile, edificato per scopi ignoti in un passato altrettanto ignoto, il cui disegno ripropone il mistero di Stonehenge. Ma qual è il segreto racchiuso nei monoliti di ghiaccio ai confini del sistema solare? I ricordi svaniscono, ma Icehenge rimane come un segno indelebile che sfida ogni interpretazione; un'eredità per le generazioni future: anche se la memoria è fragile, il passato non pub e non deve essere dimenticato.

Di questo raffinato scrittore avrei voluto presentare le sue opere maggiori, la pluripremiata Triologia di Marte e i tre romanzi dell'Orange County, separati come storie, ma che rappresentano tre diversi futuri della California e del mondo intero. Purtroppo di entrambe queste triologie e' stato pubblicato in Italia solo il primo volume, in collane presto abortite, da parte dello stesso editore, Mondadori, e del loro seguito non si e' saputo piu' niente.
Di entrambe i
o ne posseggo l'edizione americana, ma non voglio parlare di bei romanzi di cui esiste cosi' poco in italiano, se non per casi particolari come Chung Kuo.
Solo che, dopo la presentazione dei romanzi del mese scorso, la triologia dell'Ecumene Dorato di Wright, in cui il tema dell'identita' individuale, anche dal punto di vista legale, viene identificata sostanzialmente con l'insieme delle memorie dell'individuo, per cui in mancanza di parte di esse ci si viene a trovare in presenza di un individuo concretamente e legalmente diverso, l'occasionale rilettura di uno dei miei
racconti intorno al fuoco, L'Importanza della Memoria, mi ha fatto tornare in mente questo romanzo di Robinson. Uno dei primi che ha scritto, subito dopo La Costa dei Barbari (The Wild Shore), primo volume della triologia dell'Orange County.
Anche in questo romanzo la memoria, o meglio la sua mancanza, ha un ruolo importante. La medicina ha saputo prolungare la vita umana a molte centinaia di anni, fino a sfiorare il millennio, in condizioni fisiche perfette, grazie alla rigenerazione cellulare. Ma lo stesso non avviene per la memoria, per cui dopo molti decenni i ricordi tendono a sfumare, e ognuno tende a dimenticare le proprie esperienze, la propria vita, dopo poco piu' di un centinaio di anni. E' come se si avesse un uomo nuovo ogni cento anni, perche' poco del precedente sarebbe ricordato, tranne brevi, e spesso incomprensibili, flashback. L'intera societa' risente di questo fatto, perche' la vita lunga tende a far posporre ogni decisione fondamentale, visto che vi e' sempre tempo, ma la limitazione dei ricordi spesso fa perdere le ragioni di quelle stesse decisioni.
Robinson e' pero' piu' uno scrittore di scenari, di ambienti, e questo elemento che gli serve per spiegare l'immobilismo della societa' marziana, protagonista del romanzo, e di quella terrestre che la domina, anche se poco si sa di essa, non viene in realta' sfruttato appieno, non vengono sviluppate tutte le sue potenzialita'.
Marte e' l'interesse principale di questo romanzo, preludio di quella triologia che lo rendera' famoso. E il progressivo terraforming di Marte, con i limiti e i vincoli che pone alla vita umana, sono molto ben descritti, con competenza scientifica e con moltissimi elementi che si troveranno estremamente piu' approfonditi nelle opere successive.
L'enigma centrale del romanzo rimarra' irrisolto, poiche' nessuna soluzione definitiva verra' trovata, e forse a nessuno importa poi veramente trovarla, dato che le ragioni che hanno spinto a certe azioni nel passato sono destinate a rimanere sostanzialmente ignote anche a chi le ha compiute.
Un romanzo che e' forse solo introduttorio alle sue opere successive, ma che vale probabilmente la pena di leggere, anche perche' poco altro di Robinson potra' essere trovato in Italia, ed il suo e' uno stile di scrittura di spessore assoluto.

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