Dan Simmons

Ilium-Olympos

ed. Mondadori 2003/2006/2007 (Ilium/Olympos - 2003/2005)

In un cosmo costituito di varie dimensioni, comunicanti tra loro, diverse forme di vita lottano tra loro per la sopravvivenza e il dominio. Sul monte Olimpo, gli dei della classicità hanno ricreato, nel mondo di Ilio, la guerra di Troia, richiamando in vita un professore del ventunesimo secolo, Thomas Hockenberry, perché sorvegli lo svolgimento delle battaglie in modo che tutto avvenga come nella realtà storica. Ma Hockenberry, innamoratosi di Elena, ha tramato perché greci e troiani stringessero un'alleanza contro gli dèi. Ottenuto il suo scopo, però, si rende conto che gli uomini di Ilio non hanno nessuna speranza contro le divinità, in particolare contro Zeus, il despota dell'Olimpo. Deve dunque intervenire di nuovo, per sfruttare il malcontento generato da Zeus tra gli altri dèi e aiutare così la causa di Ettore e Achille. Intanto, sulla Terra, i pochi post-umani rimasti, prodotti di una tecnologia ormai dimenticata, stanno cedendo sotto l'attacco dei voynix, macchine in parte organiche affrancatesi dal dominio degli umani e ora decisi a sterminarne la razza. Infine, sul pianeta Phobos, i moravec, esseri cibernetici creati dagli umani, ma rimasti loro alleati, sono gli unici a preoccuparsi dell'equilibrio del cosmo. Due di essi, sono stati inviati sulla Terra con Odisseo per scoprire quale alterazione abbia generato gli dèi, in modo da ristabilire l'equilibrio universale. In un continuo gioco di salti dimensionali, e intrecci tra personaggi che nulla sembrano avere in comune, nemmeno un'origine genetica, Dan Simmons chiude in modo spettacolare una delle saghe più innovative della fantascienza contemporanea. Cominciata con Ilium. L'Assedio , è un'opera nella quale la rivisitazione della letteratura classica e la sperimentazione fantascientifica raggiungono un livello di immaginazione estremo, conquistando un numero sempre crescente di fan in tutto il mondo.

Avevo gia' parlato di Ilium, il primo volume di questa miniserie di due romanzi che la politica editoriale di Mondadori ha fatto diventare quattro volumotti corposetti, quando ancora lo stavo leggendo, e nemmeno avevo capito che doveva avere un seguito. Ora anche la mia rubrica intitolata cosaleggo e' un po' cambiata, e tipicamente commento solo romanzi che ho finito di leggere, perche' a parlarne troppo presto capita di dire troppe stupidate.
Ora, dopo piu' di 1500 pagine, e' possibile tirare le somme definitive. Dan Simmons ha una fantasia senza limiti, come aveva gia' fatto vedere con Hyperion, una fantasia difficilmente controllabile nelle sue infinite diramazioni. E spesso la complessita' del racconto, delle sue diramazioni, dell'intreccio di storie diverse sembra prendere il sopravvento sulla sua capacita' di narratore. Ma alla fine, se si ha la forza di superare i momenti in cui non si puo' che pensare di essersi persi in un groviglio inestricabile di vicende e personaggi che non sembrano avere niente in comune, ecco che Simmons riesce a tirare le reti e a raccogliere in una struttura logica e comprensibile l'enorme dispersione della/e storie.
E' successo per
Hyperion, quando ormai non avevo speranze di riuscire a terminarne la lettura, e si ripete qui, forse in modo ancora piu' eclatante. Il giudizio positivo che avevo dato durante la mia lettura di Ilium e' da confermare completamente dopo la lettura completa di entrambe le parti, anche se, un poco nella parte finale di Ilium, ma sopratutto nella parte iniziale di Olympos, la sensazione di aver perso il filo della vicenda e' stata spesso molto forte. In realta' poi alla fine Simmons riesce a riunire tutte le fila e a far terminare la narrazione in un modo piu' che soddisfacente, anche se qualche dubbio rimane qua e la', ma non e' detto sia dovuto solo a trascuratezza dell'autore.
Avevo detto inizialmente che era opportuna una buona conoscenza dell'Iliade, ma ora devo aggiungere che un'altrettanto buona conoscenza delle opere di Shakespeare non guasta, insieme ad una piu' che ampia infarinatura sulla poesia inglese. E' un dato di fatto che
Simmons si richiama frequentemente a queste opere, e molti personaggi sono delle specie di repliche, qualche volta costruite apposta, di personaggi letterari. Il saperne cogliere tutte le sfumature, tutte le referenze, fa parte essenziale della comprensione di questa storia, dove la letteratura del passato gioca un ruolo equivalente all'estrapolazione scientifica,
Ma l'aspetto fantascientifico rimane forte, tutto sommato, e l'uso della terminologia scientifica piu' moderna e' molto accurato e, pur nelle necessarie estrapolazioni a cose oggi non conosciute, molto coerente e razionale. L'intreccio di mondi paralleli con entita' extraterrestri che assumono significati del tutto terrestri, con post-umani che giocano a fare gli dei ma possono essere sconfitti dalle loro stesse creature, con cyborg mezzi organici e mezzo meccanici che continuano a venerare la razza che li ha costruiti e sparsi nello spazio, in grado di padroneggiare molta, ma non tutta, la scienza sviluppata dagli eredi dei loro costruttori, e' un mondo complesso, dalle molte possibilita' e dalle infinite alternative. Ma un mondo che ha in fin dei conti una logica interna.
Non voglio dire troppo della trama, perche' la scoperta dei vari personaggi, la loro comprensione, il legame tra le diverse ed apparentemente separate vicende che viene scoperto poco a poco fa parte integrale del piacere della storia, e quindi posso solo dire che e' una lettura che alla fine risultera' estremamente soddisfacente, anche se nel mentre potrebbe anche suscitare qualche momento di irritazione per il divagare della vicenda e l'apparente estrema frammentazione.

Un po' come Hyperion, e forse anche di piu'. Ma credo che valga la pena soffrire un poco.

Torna a: elenco mesi - SF&Fantasy - Home Page