Lois McMaster Bujold

L'Incantesimo dello Spirito

ed. Nord 2008 (The Hallowed Hunt - 2005)

La notizia non sorprende l'ambiente di corte: il principe Boleso, confinato nelle remote terre del Nord perché considerato pazzo, è stato ucciso mentre tentava di violentare una nobildonna nel corso di una cerimonia sacrilega. Tuttavia quel delitto è sospetto perché, con il sacro re del Dominio ormai moribondo, il principe Boleso era il legittimo pretendente al trono. Così, oltre al compito di portare il cadavere fino al luogo di sepoltura, Lord Ingrey viene incaricato di arrestare l'assassina, lady Ijada, e di scortarla fino alla capitale del regno perché sia processata. Il viaggio si rivela subito pieno di insidie e pericoli, e Ingrey scopre suo malgrado che l'unica persona di cui si può fidare veramente è proprio la sua prigioniera: perché una terribile maledizione incatena l'anima dell'uomo, e un destino infausto si compirà se lui non riuscirà a riscattare il proprio spirito e la propria coscienza...

Questo è il terzo e, per ora, conclusivo romanzo della Saga di Chelion, composta da L'Ombra della Maledizione (The Corse of Chalion), La Messaggera delle Anime (The Paladin of Souls) e da questa opera. Non è la prima incursione nel genere fantasy della Bujold, perchè nel 1993 aveva già pubblicato The Spirit Ring, solo recentemente pubblicato in Italia con il titolo L'Anello dell'Incantesimo e di cui parlerò nel prossimo futuro, ma questa trilogia rappresenta il primo vero successo in questo genere, successo tale che, forse accompagnato da una certa diminuizione di ispirazione per le vicende di Miles Vorkosigan, di cui ho parlato anche qui, l'ha probabilmente decisa a dedicarsi a tempo pieno alla Fantasy.
Si tratta di una triologia un po' particolare, perchè se i primi due romanzi avevano almeno qualche personaggio in comune, questo terzo è invece completamente scollegato dagli altri. Una triologia unita più che altro dall'ambientazione, dal mondo in cui si svolgono le vicende narrate. Un mondo "gestito" da cinque dei, la cui presenza è però ben più che virtuale, anche se agiscono per lo più attraverso "santi" in cui il loro spirito è forte. Ma al di là degli dei, sono probabilmente proprio gli spiriti, sia umani che animali, a dominare la scena, specialmente in questo terzo romanzo.
La Bujold dimostra di saper gestire con mano salda anche questi temi che travalicano spesso il limite del sovrannaturale, senza mai perdere l'ironia che ha sempre contraddistinto le sue opere e la sua superiore capacità di raccontare storie intricate e gestire dialoghi complessi senza mai perderne il filo.
Dei romanzi Fantasy abbastanza originali nel tema e nell'ambientazione, e letterariamente superiori al mare di storie derivate dai giochi di ruolo che ci stanno invadendo in questi tempi e affollano gli scaffali delle librerie di copertine multicolori ma difficili da distinguere una dall'altra e di storie ripetitive.
Leggete questa triologia e riscoprirete il piacere della Fantasy.

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