Charles Stross

Accelerando

ed. Armenia 2007 (Accelerando - 2005)

Grazie alle nuove tecnologie, intorno al 2010, l’economia globale è in ripresa. Manfred Macx si occupa di alta tecnologia. Più di tutto, sa capire quali sono le idee che contano: le inventa, le manipola e le fa circolare. È lui, ora, nella posizione migliore per comprendere il mistero che si affaccia dallo spazio. E al passo – sempre più accelerato – delle nuove informazioni, tutto progressivamente cambia: corpi, menti, società, politica ed economia. Ad affrontare il nuovo mondo sono (nelle nove sezioni che compongono il romanzo) tre generazioni della famiglia Macx, che coprono tutto il corso del XXI secolo. Le vite di Amber, figlia di Manfred e pilota spaziale, e quella di Sirhan, figlio di Amber ed esperto di comunicazione con la nuova “post-umanità”, saranno immerse in questi incessanti mutamenti e conflitti, ormai più che globali. Intorno a questi tre intensi, straordinari personaggi, tutti i temi e i generi della fantascienza (l’evoluzione, l’ecologia, la robotica, gli alieni, l’intelligenza artificiale, la speculazione scientifica, sociologica e cosmologica, l’avventura spaziale, il cyberpunk) si uniscono dando forma all’appassionante epica del futuro che ha rinnovato la science fiction.

Sono stato molto in dubbio se presentare questo romanzo in questa serie di raccomandazioni di lettura o di limitarmi a citarlo nella sezione dei libri che sto leggendo. La differenza e' che mentre in qui io invito apertamente a leggere i libri che cito, nell'altra spesso il mio consiglio e' di lasciar perdere, perche' non ritengo il romanzo degno della spesa.
In realta' in questo caso sono estremamente indeciso sul mio giudizio finale. Non posso assolutamente dire che raccomando senza condizioni la lettura di Accelerando, ma ritengo nello stesso tempo che sia un romanzo che meriti di essere letto, anche se per dargli un giudizio non necessariamente del tutto positivo.
Il romanzo e' in pratica un collage di storie indipendenti scritte e pubblicate in precedenza, e anche se il tema generale che le univa era evidente, l'effetto di una certa disomogeneita' dell'insieme rimane piuttosto chiaro. Quello che piu' importa, dal punto di vista letterario, e' la differenza di ritmo e anche di linguaggio delle diverse parti. Sembra infatti di leggere romanzi diversi.
Ma non e' questa la ragione principale principale per il mio dubbio.
E non e' nemmeno nell'argomento della storia, per quanto sia estremamente ambizioso, si ponga obiettivi molto alti ed ovviamente non riesca a raggiungerli tutti.
Vernor Vinge, che ha introdotto il termine di "singolarita' tecnologica" per indicare quel punto dello sviluppo umano in cui sara' possibile la creazione di intelligenze artificiali, dopo cui di fatto scomparita' l'uomo come lo conosciamo ora, nel commento al suo racconto La Ciarlona mette in evidenza come gli risultasse impossibile pensare storie coerenti che andassero oltre questa singolarita', perche' non possediamo i mezzi intellettuali per capire cosa verra' dopo. Per continuare a scrivere sull'argomento aveva dovuto utilizzare un "approccio obliquo", come lo definisce.
L'ambizione di Stross consiste proprio nel voler descrivere questa singolarita', e di come qualcosa di umano possa sopravviverle, rispondendo anche al famoso
paradosso di Fermi del perche', se l'universo e' pieno di vita intelligente, nessuno e' ancora arrivato a farci visita. Tema estremamente interessante, e tutto sommato, nonostante qualche punto debole e qualche cosa che rimane inspiegata, ben sviluppato.
Il problema che e' pero' alla base del mio dubbio sul giudizio complessivo risiede nel suo uso del linguaggio. Proprio quello che per alcuni e' uno dei suoi meriti maggiori a me sembra invece un grosso limite. Stross fa abbondante uso di termini scientifici e tecnici, anche nel trattare argomenti economici o di normale vita quotidiana, e questo ha spesso dei risultati positivi, perche' ne rende visibili gli aspetti scientifici, ma purtroppo Stross e' anche troppo prolisso, abusa di questi termini, e spesso, troppo spesso, li inventa. E' abbastanza logico che nel cercare di illustrare qualcosa che non c'e' ancora, e che e' anche un poco al di la' della nostra capacita' di comprensione, sia necessario inventare dei termini nuovi, che piu' che spiegare, evochino il significato che si vuole cercare di trasmettere. Lo evochino emotivamente e per assonanze, suscitino cioe' sensazioni. Tutto bello, tutto giusto.... ma c'e' un limite che non dovrebbe essere superato, e Stross, secondo me, lo supera e non di poco. Non e' un caso, credo, che i traduttori siano due, cosa abbastanza strana per un romanzo di fantascienza.
L'impressione che si ricava da alcune pagine e' quella di un venditore di apparecchiature di alta tecnologia, ma di limitata o dubbia utilita', che cerca di convincere il potenziale cliente inondandolo di chiacchere ed abusando di
paroloni tecnici che il poveretto non puo' capire ed il cui unico scopo e' di intimorirlo e farlo sentire ignorante. Onestamente il risultato di tutta questa esibizione linguistica non e' piacevole, se si e' invece interessati al tema concreto che dovrebbe essere il centro del discorso.
Per questo ritengo che Accelerando sia un romanzo che vada letto, perche' contiene concetti importanti che meritano di essere diffusi e meditati, ma nello stesso tempo non posso raccomandarlo completamente, perche' potrebbe facilmente apparire irritante e sconclusionato.
Lascio ai lettori la decisione, anche se per me alla fine i contenuti contano piu' della forma, e questo giustifica l'aver posto questo romanzo in questa rubrica.
Per chi poi se la sente di affrontare questo romanzo in lingua originale, e' anche disponibile per il download da rete sotto Creative Commons license.

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