ed. Orbit 2013, Orbit 2013, Riyria Enterprise 2015

Hadrian Blackwater, a warrior with nothing to fight for is paired with Royce Melborn, a thieving assassin with nothing to lose. Together they must steal a treasure that no one can reach. The Crown Tower is the impregnable remains of the grandest fortress ever built and home to the realm's most prized possessions. But it isn't gold or jewels that the old wizard is after, and if he can just keep them from killing each other, just might do it.

Two thieves want answers. Riyria is born.For more than a year, Royce Melborn has tried to forget Gwen DeLancy, the woman who saved him and his partner Hadrian Blackwater when all other doors were closed against them. Unable to stay away any longer, they return to Medford to a very different reception - she refuses to see them. Once more she is shielding them, this time from the powerful noble who abused her. She was right to suspect Royce wouldn't care about rank and privilege or fear any repercussions from reprisal. What she didn't realise is what he was capable of - until now.

Three times they tried to kill her. Then a professional was hired. So was Riyria.When the last member of the oldest noble family in Avryn is targeted for assassination, Riyria is hired to foil the plot. Three years have passed since the war-weary mercenary Hadrian and the cynical ex-assassin Royce joined forces to start life as rogues-for-hire. Things have gone well enough until they're asked to help prevent a murder. Now they must venture into an ancient corner of the world to save a mysterious woman who knows more about Royce than is safe and cares less about herself than is sane.

Della trilogia The Riyria Revelations avevo già presentato i tre romanzi indipendentemente: Theft of Swords, Rise of Empire e Hair of Novron, e avevo spiegato come Sullivan avesse prima scritto tutta la storia e poi l'avesse autopubblicata divisa in sei volumi, il cui successo aveva convinto Orbit a farne una pubblicazione "normale" riunendo però i romanzi a due a due per farne una classica trilogia.
Avevo anche detto che la conclusione della storia era davvero "conclusiva", lasciando poco spazio per una continuazione se non con personaggi completamente diversi. Ed infatti Sullivan sta al momento scrivendo due nuove serie, una che illustra il periodo del Primo Impero e della caduta degli dei, cioè millenni prima di The Riyria Revelation e arrivata ora al terzo volume, e l'altra è quella che presento in questa pagina, che parte dalla descrizione dettagliata dell'incontro forzato di Royce e di Hadrian e la nascita di Riyria. Nelle intenzioni di Sullivan ci dovrebbe essere un volume per ogni anno passato dai due insieme fino all'inizio di The Riyria Revelation, e dovrebbero quindi essere nove volumi in cui, a parte mantenere la connessione logica con quello che dovrà avvenire e con quanto già affermato del passato della coppia, le singole vicende dovrebbero essere indipendenti ed autoconclusive. In effetti, mentre i primi due volumi affrontano eventi che avevano avuto molti riferimenti nella trilogia originale e che quindi devono rimanere in un ambito "conosciuto" piuttosto stretto, il terzo è di fatto una storia del tutto libera da legami precedenti e presenta personaggi del tutto nuovi, a parte il duo di Riyria. In The Crown Tower assistiamo infatti alla nascita dell'amicizia, molto forzata inizialmente, tra Royce e Hadrian, e del famoso furto e conseguente restituzione dalla torre più impenetrabile del mondo, eventi di cui in The Riyria Revelations si fanno moltissimi riferimenti. The Rose and the Thorn illustra l'incontro tra Royce e Hadrian con Gwen DeLancy, la donna che li aiuterà a diventare una coppia, che sarà l'unica ancora di stabilità per Royce e avrà un ruolo essenziale nelle Revelations. Quindi, anche se molti avvenimenti non erano mai stati raccontati, il percorso narrativo era già scritto. The Death of Dulgath, come ho detto, è invece una vicenda del tutto indipendente, che si svolge in un periodo della vita di Riyria di cui non vi erano molti accenni, e può svilupparsi liberamente.
Se Sullivan terrà fede alla sua promessa, ci sarà spazio per diverse nuove avventure, prima di essere nuovamente costretti nei solchi conosciuti delle vicende già raccontate, e se saranno all'altezza di questi primi tre volumi, sarà anche una lettura davvero piacevole.
L'unico problema è che Sullivan, incominciando proprio da The Death of Dulgath, ha ripreso ad autopubblicarsi i romanzi, arrivando anche ad un crowdfunding per la stampa dell'edizione hardcover, che rende più problematica la diffusione internazionale delle sue opere, anche se forse più remunerativa per lui.