Anthony Ryan

La Regina di Fuoco

Ed. Fanucci 2016 (Queen of Fire 2015)

 

Dopo aver combattuto fin quasi alla morte, la regina Lyrna è determinata a scacciare l’esercito invasore volariano e riconquistare l’indipendenza del Regno Unificato. Ma per portare a compimento i propri piani, stavolta non le basterà radunare le forze a lei fedeli. Dovrà scendere a patti con coloro che sono in possesso del dono del Buio, esseri ripugnanti che ha sempre detestato, e condurre la guerra alle porte delle fortezze nemiche. Adesso più che mai, l’esito della battaglia e il destino del regno poggiano sulle spalle di Vaelin Al Sorna, il Signore della Torre delle Lande Settentrionali. La prova che sarà chiamato ad affrontare si rivelerà la più ardua. L’esercito volariano ha un nuovo misterioso alleato, una forza in grado di governare l’oscurità e donare l’immortalità a chi promette di servirla. Vaelin Al Sorna dovrà sconfiggere un nemico mai affrontato prima, che non può essere ucciso, ed è chiamato all’impresa proprio quando il Canto del Sangue, il mistico potere che lo ha reso un invincibile guerriero, sembra destinato a tacere per sempre...Il capitolo conclusivo di una trilogia epica: uno scontro avvincente, incalzante, fantastico.

Romanzo conclusivo della trilogia L'Ombra del Corvo, di cui avevo presentato i primi due volumi. Onestamente questa conclusione, che ho aspettato di leggere con una buona aspettativa, mi ha in parte deluso. Non mi è facile spiegare bene il perché, dato che non è chiaro completamente nemmeno a me, ma alcuni elementi li posso tranquillamente elencare.
Questo volume conclusivo è decisamente massiccio, e la storia si allunga forse troppo. Ci sono diversi punti in cui una maggiore concisione nella narrazione sarebbe stata auspicabile, forse riuscendo anche a rendere alcuni personaggi più comprensibili, non sbrodolati in una narrazione che vorrebbe dettagliare certi aspetti, certe emozioni non sempre chiare, ma che spesso risulta solo in un po' di confusione. Così come certi "buchi logici" che ho osservato possono essere sicuramente dovuti ad una mia lettura troppo veloce e un poco superficiale... ma forse anche a qualche difficoltà a mantenere sotto controllo la struttura narrativa da parte dell'autore.
Onestamente ho avuto dei problemi in questa lettura: la struttura di base della vicenda, la sua complessità, è portata un po' oltre il ragionevole, perché succede sempre qualcosa che rimette in gioco quello che era stato ottenuto poco prima... e questo avviene in continuazione in un romanzo fin troppo lungo.
Poi ovviamente la vicenda deve concludersi
, e non sempre la logica della narrazione è rispettata completamente quando tanti fili diversi devono trovare una unione finale e non c'è ancora abbastanza esperienza per saperlo fare bene.
Buona parte delle ragioni per la mia parziale delusione nei riguardi di questo romanzo credo risiedano nelle grandi aspettative che avevo. In realtà, esaminata a posteri, questa aspettativa non aveva basi davvero solide, perché il primo volume della trilogia era stato probabilmente pensato come capitolo unico, e solo il suo successo doveva aver fatto nascere l'idea della trilogia, con un cambio totale di stile narrativo, passando da un racconto in prima persona, con pochi e occasionali interludi, ad una narrazione con molti punti di vista che si alternano ogni capitolo, nello stile ormai imposto dal successo de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. Questo terzo volume segue la linea del secondo ed allarga ancora la visuale della storia, ma non sempre in modo efficace. I personaggi seguiti sono probabilmente troppi per la capacità dell'autore di tenerli tutti vivi, ben descritti e gestibili. Intendo dire che qualche volta, quando un personaggio ritorna ad essere il Punto di Vista (PoV) del capitolo, certi dettagli della sua ambientazione possono non essere facilmente ricordati, per cui a me è capitato alcune volte di non saper ricordare alcuni personaggi secondari che ritornavano ad agire come se tutto fosse continuato direttamente da diversi capitoli prima. Non è il principio di un PoV per ogni capitolo che voglio mettere in discussione, ma la possibilità di riagganciarmi quasi automaticamente alla narrazione precedente quando un certo personaggio ritorna ad essere il PoV del capitolo, e questa è l'abilità dello scrittore che lo deve rendere possibile. Ryan ancora non è completamente all'altezza per il livello che si è posto, e quindi sarebbe stato meglio avere meno personaggi seguiti, meno storie parallele e qualche caratterizzazione in più dei personaggi secondari.
Detto questo, che comporta una stellina in meno nel mio giudizio, devo riconoscere che la storia è tutto sommato ben controllata anche nella sua eccessiva dispersione, che Vaelin Al Sorna perde un poco, ma solo un poco, dell'aura di invincibilità e di supereroismo che lo appesantiva troppo nel secondo volume, e che anche se non completamente, qualcosa di più di cosa sia il "Buio" si incomincia a capire. Il fatto che però siamo alla fine della storia e non tutto è sufficientemente chiaro, almeno per un lettore qualsiasi che non esamina ogni periodo con la lente di ingrandimento, non è un elemento positivo.
In conclusione, si tratta di una buona prova per un esordiente, ma con difetti che sono diventati più evidenti nel proseguire del lavoro e mi portano a darne un giudizio medio.

 

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