Howard Andrew Jones

The Desert of Souls

Ed. Head of Zeus 2011

 

The glittering tradition of sword-and-sorcery sweeps into the sands of ancient Arabia with the heart-stopping speed of a whirling dervish in this thrilling debut


In 8th century Baghdad, the scholar Dabir realizes that a jeweled tablet may unlock secrets hidden within the lost city of Ubar, the Atlantis of the sands. But when the tablet is stolen by a cunning Greek spy and a fire wizard of the Magi, Dabir and Captain Asim go after it on the life-or-death adventure of a lifetime...

Quando avevo consigliato la lettura di The Throne of the Crescent Moon di Saladin Ahmed, nel dicembre del 2013, avevo solo ricordato i romanzi cyberpunk del compianto George Alec Effinger come esempi precedenti di ambientazioni arabeggianti. Non sapevo che l'anno prima della pubblicazione del romanzo di Ahmed, che è al momento rimasto ancora senza un seguito, era già apparso questo The Desert Souls, a cui hanno poi fatto seguito The Bones of the Old Ones e una raccolta di racconti: The Waters of Eternity.
Ho poi avuto l'occasione di sapere delle opere di Howard Andrew Jones, e devo riconoscere onestamente che, almeno questo primo romanzo, è decisamente superiore all'opera di Ahmed. Se The Throne of the Crescent Moon si richiamava chiaramente alle favole arabe, nello stile de Le Mille e Una Notte, Questo The Desert of Souls è un vero e proprio romanzo fantasy, ambientato in un mondo arabo concreto e storicamente definito, anche se con le ovvie variazioni richieste da un fantasy. A parte l'ambientazione abbastanza originale, sono anche chiari i richiami ad altre opere del genere, perché la coppia dei personaggi principali, uno studioso acuto e competente, conoscitore e scopritore di segreti, e il suo compagno fisicamente forte, esperto di tecniche di combattimento, ma non altrettanto acuto di mente che fa da cronista della storia non è certo una novità assoluta nella letteratura, a partire da Sherlok Holmes e il Dottor Watson per arrivare a Fafhrd e il Gray Mouser di Fritz Leiber.
La storia, senza presentare novità particolari, ha diversi aspetti originali ed è ben strutturata, con alcuni colpi di scena che la movimentano. La sua logica, considerando che si tratta di un fantasy con magia, mostri e demoni, è ben salda senza difetti logici significativi. Le descrizioni delle scene di azione, che sono abbondanti, sono sempre corrette e di gradevole lettura. La base storica della vicenda è sufficientemente valida da dare una solida impressione di realtà, anche quando diventa totalmente un fantasy.
Ho letto con molto piacere questo romanzo, con molta sintonia emotiva con i due protagonisti, e anche di alcuni comprimari, durante le loro avventure e disavventure, e devo onestamente confessare che ho davvero voglia di leggere il seguito.
 

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